Vado Ligure. Si riparte col progetto di coltivazione e recupero ambientale della Cava Trevo di Vado Ligure.
Tutta la documentazione è ora al vaglio della Regione Liguria. La Cava Trevo, di proprietà del Comune di Vado Ligure, si trova alle spalle della frazione Sant’Ermete ed è rimasta in attività, prima del lungo blocco ancora attivo. Occupa una superficie di circa 150 mila metri quadrati, di cui circa 80 mila ancora da sfruttare a fini estrattivi.
L’area è costituita da rocce dolomitiche e quarziti, con infiltrazioni scistose, si apre nelle immediate adiacenze del tracciato autostradale Savona – Ventimiglia e si sviluppa a livello altimetrico tra le quote 100 e 280 metri circa.
Il piano di attività presentato alla Regione per la seconda procedura di valutazione di impatto ambientale prevede l’estrazione di circa 375 mila tonnellate di roccia all’anno, per un totale di 2,4 milioni di tonnellate, pari a circa 950 mila metri cubi, che rappresentano la capacità residua della cava.
Sul piazzale di base è prevista la costruzione di un impianto per la produzione degli inerti. Il prodotto finito è rappresentato da un ampio ventaglio di materiali, dai blocchi per scogliera ai pietrischi e alle sabbie. L’attività richiederebbe l’impiego di 8 unità lavorative.
A conclusione della fase estrattiva e una volta che andranno ad esaurirsi i lotti di coltivazione il progetto prevede anche la risistemazione dell’area di scavo. Tutto questo con l’apporto di nuovo materiale e di nuova vegetazione.
Una prima valutazione era stata bloccata due anni fa dal Settore Via che aveva espresso un parere negativo, però interlocutorio in quanto lasciava ai soggetti promotori la possibilità di ripresentare la domanda.