Savona. Saldi invernali in Liguria, si parte. Le vendite di fine stagione dureranno 45 giorni, dalla vigilia dell’Epifania, fino a giovedì 18 febbraio. Le date sono state concordate dalle regioni in sede di Conferenza dei presidenti delle regioni e province autonome-Cinsedo che ha stabilito di rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la data di inizio delle vendite di fine stagione.
Frattanto, la Regione Liguria, su iniziativa dell’assessore allo Sviluppo Economico e Commercio Edoardo Rixi, si prepara ad aprire un tavolo tecnico e politico richiesto dalle associazioni di categoria per affrontare nei vari aspetti e complessivamente il tema dei saldi estivi e invernali del prossimo anno.
E mentre clienti ed esercenti si preparano, Adusbef e Federconsumatori forniscono un vademecum per evitare le truffe, purtroppo sempre in agguato.
Ecco le regole da seguire per non incappare in brutte sorprese:
1) Prima dell’avvio dei saldi verificare il prezzo dei prodotti che si vogliono acquistare e, se possibile, fotografare la cifra con il telefono cellulare. In questo modo si avrà una prova certa del prezzo di partenza e sarà quindi possibile valutare la reale convenienza dello sconto.
2) Non fermarsi al primo negozio che si incontra, ma confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, cercando di orientarsi verso prodotti di cui si ha reale necessità.
3) Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce e di negozi che applicano sconti eccessivi, pari o superiori al 60% (un buon prezzo a saldo dovrebbe aggirarsi attorno al 40% di sconto).
4) Controllare accuratamente il cartellino, su cui devono essere obbligatoriamente riportati, in modo leggibile, sia il vecchio prezzo che quello nuovo, oltre alla percentuale dello sconto.
5) A partire da giugno 2014 i commercianti hanno l’obbligo di accettare pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS per cifre superiori a 30 euro.
6) I prodotti a saldo devono essere sì di fine stagione, ma dell’anno in corso e non delle stagioni degli anni passati. I prodotti di risulta o di magazzino devono essere venduti separatamente da quelli in saldo.
7) Anche se il cambio del prodotto non è obbligatorio ma a discrezione del negoziante, conservare lo scontrino quale prova di acquisto. Lo scontrino è infatti essenziale in caso di merce fallata o non conforme, poiché vincola il commerciante alle norme di legge relative alla garanzia di sostituzione o al rimborso della somma pagata.
8) I commercianti non sono obbligati a far provare i capi di abbigliamento, tuttavia il consiglio è di diffidare dei negozi in cui non sia appunto possibile farlo.
9) Per problemi o “bufale” rivolgersi ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad un’associazione di consumatori.