Lavoratore "infedele"?

Accusato di occuparsi del calcio in orario di lavoro: ex dipendente di Ata rinviato a giudizio

Il processo inizierà a maggio: il lavoratore era stato licenziato nell'estate del 2013

Savona Tribunale

Savona. Truffa aggravata. E’ l’accusa dalla quale dovrà difendersi un ex dipendente di Ata Spa, F.V., che questa mattina è stato rinviato a giudizio dal giudice Francesco Meloni per una vicenda risalente al 2013 quando era stato licenziato dall’azienda con l’accusa di essersi assentato dall’ufficio in orario di servizio per dedicarsi ad attività extra-lavorative.

In particolare, secondo l’accusa, l’uomo tra il 2012 e il 2013, in diverse occasioni, avrebbe regolarmente timbrato il cartellino per poi assentarsi per periodi più o meno lunghi (si contestano allontanamenti di 20 minuti, ma anche di 5 ore) dall’ufficio. A rilevare le presunte irregolarità era stata proprio Ata che per incastrare il dipendente “infedele” aveva anche incaricato un investigatore privato di seguirlo.

Dagli accertamenti interni dell’azienda sarebbe quindi emerso che l’imputato, in orario di lavoro, lasciava l’ufficio per dedicarsi ad attività extra. In particolare, secondo Ata, il dipendente si dedicava alla sua grande passione, il calcio, visto che è allenatore e selezionatore per la federazione provinciale.

Contestazioni che F.V., assistito dagli avvocati Franco Aglietto e Sergio Aquilino, ha sempre respinto sostenendo di essere uscito dall’ufficio per esigenze di servizio e per svolgere attività autorizzate dalla società. “Il mio assistito ha un curriculum assolutamente cristallino e non è vero che si occupava di questioni calcistiche in orario di lavoro. Se è stato visto sui campi non era certamente in servizio in quel momento” la precisazione dell’avvocato Franco Aglietto.

Il processo inizierà il prossimo 18 maggio davanti al giudice Emilio Fois davanti al quale l’imputato cercherà di dimostrare la sua estraneità alle accuse contestate.

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