Regione

Voto sul bilancio, Pastorino (Rete a Sinistra): “La maggioranza è stata graziata dagli assenti del Pd”

Il MoVimento 5 Stelle: "Il Partito Unico ha gettato la maschera". Paita: "Hanno tentato di tenderci una trappola"

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Regione. La momentanea assenza dall’aula di tre consiglieri del Partito democratico, questa mattina in Regione, ha impedito il “colpaccio”: mandare sotto la maggioranza. E proprio in una votazione cruciale: quella per approvare un provvedimento finanziario collegato al bilancio, di cui si discute in aula da ormai due giorni.

“La maggioranza è stata graziata dagli assenti del Pd – afferma Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) – se fossero stati in aula, il centrodestra andava sotto nel voto più importante di questo inizio legislatura”.

“Non ci sono scuse: l’opposizione non si fa a parole e a proclami, ma si fa con una grande capacità progettuale e propositiva – dichiara Pastorino, presente in aula al momento del voto -. Soprattutto si fa opposizione stando in aula, votando contro i provvedimenti del centrodestra”.

Gli esponenti del MoVimento 5 Stelle Liguria si uniscono alle critiche nei confronti del Pd: “Ci sono molti modi per far passare un provvedimento. Votando a favore. O, come nel caso del Pd, uscendo dall’aula. Il Partito Unico ha gettato definitivamente la maschera, approvando a braccetto il Defr, primo atto della manovrina finanziaria di Toti & C”.

“Al momento della votazione del Documento Economia e Finanza Regionale – proseguono -, tra i banchi della Lega mancano all’appello l’assessore Rixi e il consigliere Piana. Un’occasione d’oro per l’opposizione, che avrebbe l’occasione di bloccare il ddl. Peccato che, in quel momento, non fossero presenti in aula i consiglieri del Partito Democratico De Vincenzi, Michelucci e Ferrando. Da un possibile 15-14 in favore della minoranza si è passati al 12-14 per la maggioranza, con la gentile concessione dei diversamente concordi piddini”.

“Solo una grave dimenticanza? Difficile. Gli assenti della minoranza sono tutti politici navigati che sanno valutare i tempi di lavoro dell’aula e ben conoscono il peso di un voto tanto importante. La realtà – concludono – è che il Nazareno è sempre vivo, solo con l’aggiunta di un po’ di basilico”.

Tocca a Raffaella Paita spiegare il punto di vista del Pd. “Le assenze in aula? Abbiamo il sospetto che dalla presidenza del Consiglio abbiano tentato di tenderci una trappola”. Così il gruppo del Partito democratico in Regione Liguria parla del voto sul Defr, primo atto del Bilancio della giunta Toti, durante il quale non erano presenti tre consiglieri Pd.

“L’assenza dei colleghi – spiega la capogruppo Raffaella Paita – era dovuta al fatto che, in precedenza, avevo chiesto espressamente al presidente del consiglio Bruzzone una sospensione di mezzora. La sospensione però non è avvenuta nei tempi richiesti e nessuno pensava che si votasse subito dopo la relazione del governatore Toti, visto che la prassi è sempre stata diversa. Soltanto dopo la votazione, il presidente del consiglio ha sospeso i lavori. Non era mai accaduto nulla di simile prima d’ora. Anzi il comportamento della presidenza del Consiglio, ancora una volta, si è rivelato molto sospetto e irrituale”.

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