Lettera aperta

Savona 2016, Di Tullio tende la mano a Maricone: “La rissa non serve, non sarai mai un avversario”

Il vicesindaco scrive al "rivale": "La città ha bisogno di politici pieni di passione, non di freddi tecnocrati". E chiarisce: "Non ho la vittoria in tasca, anzi non me la passo benissimo..."

livio di tullio maurizio maricone

Savona. Una lettera aperta, dai toni confidenziali ma dal contenuto deciso, per appianare le contrapposizioni prima che diventino insanabili e per chiarire un concetto: primarie o non primarie, si gioca nella stessa squadra. Sceglie lo strumento più antico, quello della lettera, del “Caro Maurizio”, il vicesindaco di Savona Livio Di Tullio per troncare sul nascere un’eventuale “rivalità” che sembrava ormai scontata dopo alcune dichiarazioni di Maurizio Maricone: l’ex presidente di Tpl, per mesi accostato sia al centrodestra che al centrosinistra, alla fine ha scelto il Pd per la propria corsa alla poltrona di primo cittadino.

Maricone, infatti, era stato per mesi corteggiato sia dall’ala del Pd “non troppo convinta” del candidato designato, ovvero proprio Livio Di Tullio, sia dal centrodestra alla disperata ricerca di un nome di prestigio che potesse regalare quel 2-3% di differenza in grado di sparigliare le carte nella corsa elettorale. Alla fine Maricone ha scelto, e nel lanciare la volata alle primarie ha sponsorizzato la propria candidatura sottolineando la propria natura di “tecnico”, di figura nata al di fuori dei partiti e della politica tradizionale.

Un ritratto evidentemente opposto a quello del “rivale” Di Tullio, che invece incarna il candidato del partito, quello che si è guadagnato la chance con l’esperienza di 10 anni di amministrazione. E così il vicesindaco ha deciso di rispondere a Maricone pubblicamente, con una lettera, per spiegare la propria posizione e ribadire il bisogno di unità e compattezza.

Di seguito la lettera integrale.

Caro Maurizio,

mi accusi di essere uno della nomenclatura, di aver fatto parte del PCI, dei DS, del Sindacato.
Per quanto riguarda la politica, sono orgoglioso di aver (modestamente) fatto parte di una storia che parte da Enrico Berlinguer ed arriva a Savona fino ad Armando Magliotto e a tante altre brave e serie persone, comuniste. democristiane, socialiste.

Rivendico con orgoglio di aver fatto parte di organizzazioni sindacali che hanno cercato sempre di difendere i Lavoratori e anche le imprese. Pertanto, non ho alcuna vergogna di quello che sono stato. Tante cose sono cambiate da allora. Guardo al futuro ma mantengo i miei ideali. Tanto per dire, io non sarei mai sfiorato neppure per un istante dall’idea di candidarmi con i leghisti, ma non ti considero un traditore se per te questa era un’ ipotesi.

Sono anzi contento che Tu abbia cambiato idea, perché sei la prova evidente che con il Centro destra non si va da nessuna parte. Invece è nostro dovere offrire alla Città amministratori capaci e onesti, che si dedichino a tempo pieno, ogni giorno, alla nostra Comunità. Non freddi tecnocrati, ma politici pieni di passione e desiderio per il bene comune.

Mi ferisci un po’ quando dici: “da una parte la nomenclatura, la politica attiva, dall’altra chi non ha mai avuto una tessera e si è fatto da solo“. Perché dividi invece di unire?

Potrei risponderti “preferite chi ha sempre fatto politica mettendoci la faccia oppure chi dalla politica ha ricevuto numerosi incarichi professionali?”. Serve la rissa? E’ utile alla nostra Città? Ci farà vincere le elezioni scavare dei solchi tra le persone che guardano a noi?

Ora che hai scelto il PD e troverai molti e importanti sostenitori di Partito, non devi temere le primarie. Come sai, con il PD non me la passo benissimo, non sono uno intruppato in correnti e tendo a essere uno che ragiona con la sua testa. Ho buoni rapporti con gli iscritti, un po’ meno con i vertici.

Per questi motivi nessuno ha la vittoria in tasca alle primarie. Io meno di altri. Tutti dobbiamo invece farle diventare una festa della Democrazia e della partecipazione.

Questa Città ha bisogno di futuro e di lavoro. La nostra Città è pronta a volare. Ha voglia di fare. Ha bisogno di persone che si confrontano per il bene collettivo e non per litigare o rinfacciarsi ciò che è stato. Le cose che tu prometti noi abbiamo già iniziato a realizzarle. Non siamo così distanti. Non Ti considererò mai un avversario.

Con stima
Livio di Tullio

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