Liguria. “Finalmente mettiamo paletti importanti e solidi per superare la deregulation di questi ultimi due anni che ha trasformato la Liguria in territorio particolarmente attrattivo, anche da regioni limitrofe come Toscana ed Emilia, per chi voleva aggirare le regole e la legalità”. A dirlo è l’assessore allo Sviluppo Economico e al Commercio Edoardo Rixi che esprime soddisfazione per l’approvazione, da parte del consiglio regionale, delle modifiche al testo unico sul commercio.
“Basti pensare che siamo arrivati ad avere circa 1.500 ambulanti non in regola con il Durc, con grande concentrazione nel Comune di Genova. Con la nuova carta di esercizio, che consente il superamento del Durc, la dichiarazione unica di regolarità contributiva, introduciamo regole semplici, ma certe in un percorso che consenta la regolarizzazione per il commercio nelle aree mercatali pubbliche e in prospettiva anche investimenti sulle stesse” spiega Rixi.
“Andiamo incontro a chi voglia mettersi in regola, consentendo ai commercianti di poter proseguire la propria attività – spiega l’assessore Rixi – abbiamo però previsto sanzioni precise come il sequestro della merce per chi, terminato il periodo transitorio per la messa in regola, non abbia provveduto al processo di regolarizzazione. L’obiettivo è liberare dall’abusivismo le aree mercatali, consentire ai commercianti che oggi si trovano in difficoltà per motivi legati alla crisi economica di mettersi in regola, e in futuro liberare investimenti sui mercati in aree pubbliche rendendo partecipi, in un piano di sviluppo comune, tutti i soggetti coinvolti: imprenditori, associazioni di categoria e Comuni”.
Critico sul provvedimento il consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Lunardon: “La giunta Toti oggi ha approvato la legge sulla Carta di esercizio per gli ambulanti: un durchino dalla durata biennale. Va bene lo snellimento delle procedure, ma bisogna anche stanziare le risorse finanziarie”.
“La Regione – dice Lunardon – dovrebbe stanziare almeno 1 milione di euro per un fondo di garanzia, di cui abbiamo proposto l’istituzione e previsto la copertura finanziaria, che consenta alle banche di finanziare coloro che decidono di mettersi in regola con la Carta di Esercizio e grazie al quale si possano anche premiare gli ambulanti virtuosi”.
“Oltre a questo però”, precisa l’esponente del Pd, “serve anche uno stanziamento per consentire alle amministrazioni comunali di effettuare i controlli sulla regolarità contributiva degli ambulanti, altrimenti”, spiega Lunardon, “è tutto inutile. Se si scrivono delle regole, ma poi non si mettono in condizione i controllori di svolgere il proprio ruolo allora si svuota di senso il provvedimento. Fare leggi senza metterci un euro è molto semplice ma poi si rischia di scaricare gli oneri su altri, in questo caso i Comuni, senza sostenere con un minimo di leva finanziaria il processo di regolarizzazione di un comparto che ha bisogno di disporre di regole certe, rispettate da tutti, in modo da evitare il dumping sociale dell’abusivismo”.