Sopravvivenza

Regione, Vaccarezza (FI): “Difendere l’autonomia del porto di Savona”

Vaccarezza questa mattina ha presentato un ordine del giorno col quale chiede alla Regione di “attivarsi per mantenere l’autonomia e la specificità dei porti liguri"

Angelo Vaccarezza Porto Savona

Savona. “Dobbiamo difendere l’autonomia del porto di Savona”. A dirlo è il capogruppo di Forza Italia in Regione Angelo Vaccarezza, che questa mattina ha presentato un ordine del giorno col quale chiede alla giunta di Giovanni Toti di “attivarsi per mettere in campo ogni iniziativa possibile atta a mantenere l’autonomia e la specificità dei porti liguri, agendo in modo rapido, efficace e deciso, in qualunque sede ed ambito e al contempo di attivarsi, nel caso sia impossibile, per scegliere, quale proprio delegato nel futuro consiglio di amministrazione della nascente ed accorpata autorità portuale di Genova e Savona, un rappresentante non solo di comprovata esperienza e capacità, ma anche espressione di equilibrio del territorio ligure nel suo complesso”.

“Le Autorità portuali liguri – ha dichiarato Vaccarezza – rappresentano un’eccellenza a livello italiano ed europeo, e da sempre ne ho sostenuto l’importanza e, lottato, per sostenerne l’autonomia. E’ arrivato il momento di mantenere le promesse e per questo chiedo al presidente Toti e alla sua giunta di attivarsi anche alla luce delle ultime affermazioni del ministro Delrio, il quale il 20 novembre scorso ha dichiarato che ‘i porti italiani hanno perso lavoro e prospettive occupazionali perché non hanno saputo collaborare tra di loro’, una chiara chiusura verso la possibile autonomia”.

“Prospettiva preoccupante – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia – è il fatto che le Autorità portuali in Italia dovrebbero scendere da 24 a 14 e che, in Liguria, i porti di Genova e Savona saranno accorpati in un’unica Autorità portuale, denominata ‘Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale’, i cui poteri forti sarebbero concentrati su Genova a totale discapito di Savona”.

“Alla luce di tutte queste considerazioni – ha concluso Vaccarezza – un (o?) dubbio rimane: quale sia il vantaggio competitivo che deriverà a seguito della fusione. Allora credevamo che la battaglia fosse territoriale e la contrapposizione fosse tra Genova e Savona. Adesso è chiaro che il disegno è politico e la volontà di ridurre il porto di Savona a succursale di Genova è una ferma determinazione del centrosinistra, da Renzi a Delrio, da Burlando a Merlo, con la complicità servile di Berruti e soci: a tutto questo noi diciamo no”

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