Regione. Una memoria sulla “incostituzionalità del Piano Casa”. E’ quella che nei giorni scorsi i Verdi Liguri hanno inviato alla presidenza del consiglio dei ministri “affinché il governo sollevi il conflitto dinnanzi alla corte costituzionale”.
“Riteniamo – si legge in una nota – che la legge sarà la causa di gravissimi disastri ambientali oltreché di una colata di cemento di cui il territorio ligure non ha assolutamente bisogno. Noi infatti riteniamo che la Liguria, dopo aver subito gravi disastri naturali, ha urgente bisogno di un piano straordinario di manutenzione territoriale che permetta di consolidarne le struttur, evitando nuove colate di cemento e soprattutto costruzioni in situazione di grave rischio idrogeologico.
Secondo i Verdi “vi sono vari temi di incostituzionalità ma riteniamo opportuno evidenziare i due elementi principali: l’assenza di una legge quadro sul governo del territorio,che rischia di trasformare l’Italia in una repubblica dominata da diverse leggi urbanistiche senza alcuna visione di insieme; la prevaricazione nei confronti delle autonomie locali: in una logica di sussidiarietà orizzontale occorre considerare che i Comuni sono il soggetto,espressione della comunità locale che tramite il Piano Regolatore o Puc decide come organizzare la vita comune sul proprio territorio”.
“La decisione di rendere sempre applicabili le norme del Piano Casa pur con le ultime correzioni intervenute costituisce una grave prevaricazione del sistema autonomistico così come disegnato dal legislatore costituzionale. Su queste basi i Verdi continueranno la lotta per un ambiente diverso secondo quanto anche è scritto nella ‘Laudato Si” di papa Francesco”.
Intanto lunedì i deputati Stefano Quaranta (prima firma) e Luca Pastorino presenteranno al presidente del consiglio e ai ministri dell’ambiente Galletti e dei beni e attività culturali Franceschini un’interpellanza per chiedere se, viste le caratteristiche del Piano Casa appena varato dalla giunta Toti, possano garantire un esame rigoroso della normativa in sede di consiglio dei ministri, anche arrivando a impugnare la legge regionale dinanzi alla corte costituzionale.
“Chiedo al premier e ai ministri Franceschini e Galletti, quest’ultimo più volte si è espresso sulla necessità di una legge contro il consumo del suolo, di intervenire immediatamente sulla nuova normativa della Giunta Toti – dichiara Quaranta – in quanto se così fosse mantenuta andrebbe in conflitto con gli articoli 9 e 32 della Costituzione che tutelano le aree naturali protette e nel contempo non rispetterebbe la Direttiva europea “Strategia Europa 2020″ in materia di efficienza energetica in quanto nel Piano non sono indicati una serie di obblighi a proposito di riduzione dei consumi energetici ed efficientamento dell’edilizia pubblica”.
“Mi sembra poi che un piano casa così dettagliato e specifico, che arriva fino ad indicare i volumi degli edifici, sia un’intrusione illegittima nella potestà amministrativa del comuni – spiega Quaranta – a Genova l’amministrazione ha lavorato a lungo per approvare giusto qualche giorno fa il piano urbanistico, e la regione in tutta fretta approva una legge che di fatto non ne tiene conto e come “gentile e unica” concessione lascia alle amministrazioni sessanta giorni per indicare le zone dove non è applicabile”.
“Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore per la protezione Ambientale – conclude il deputato di Sinistra Italiana – evidenziano come nell’area comunale genovese il suolo consumato abbia raggiunto il 20,4% del territorio e non sia più sostenibile un’ulteriore colata di cemento. Il nostro territorio va salvaguardato e non reso ancora più fragile, le due ultime tragiche alluvioni dovrebbero essere da monito e invece è evidente che l’interesse di pochi è ancora una volta anteposto a quello della collettività, e si giustifica un Piano casa all’insegna del cemento come volano per fare ripartire l’economia”.