Savona. Sul nuovo orario di medici, infermieri e personale Asl è rottura della trattativa con i sindacati che, al termine dell’incontro con i vertici dell’azienda sanitaria, ha annunciato lo stato di agitazione, primo passo per la convocazione dal Prefetto e poi il possibile sciopero della sanità savonese se non arriveranno le modifiche richieste da Rsu sindacale e organizzazioni sindacali.
Oggi pomeriggio, nella sede di via Collodi, il faccia a faccia tra azienda e sindacati si è concluso con le parti ancora molto distanti, anzi l’azienda, dopo la richiesta dei sindacati di tornare al vecchio orario di lavoro, ha abbandonato il tavolo della trattativa, scatenando le ira di Rsu e sindacati di categoria: “Atteggiamento inaccettabile anche perché l’applicazione della normativa europea rimane solo un pretesto per una riorganizzazione del lavoro che penalizza fortemente il personale sanitario, in particolare i lavoratori turnisti” dice la Rsu.
“Abbiamo cercato di far ragionare l’azienda, auspicando un confronto per arrivare ad una soluzione positiva. E invece abbiamo trovato un muro: non ci stiamo e quindi scatta da ora lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Asl 2 savonese e siamo pronti anche ad una segnalazione all’Ufficio Provinciale del Lavoro sulle pesanti conseguenze che ci saranno con il nuovo orario di lavoro”.
“Stiamo facendo e faremo tutti gli atti del caso per tutelare i lavoratori e le loro condizioni di lavoro. Ci sono reparti ad alta intensità di cura con elevati carichi di lavoro e non è possibile scaricare sul personale certe procedure di assistenza dopo un turno lavorativo di ben 9 ore: si vuole allungare la turnazione notturna ottenendo così un risparmio sulla nostra pelle” conclude la Rsu sindacale Asl 2.
Tra le iniziative di protesta, stando a quanto trapelato al termine dell’incontro di oggi, non si esclude neppure l’occupazione dei presidi ospedalieri del savonese se non ci saranno evoluzioni positive nella vertenza.