Verso le feste

Il messaggio del vescovo Guglielmo Borghetti per il Natale alle porte

"Il Natale è evento e messaggio, fatto e provocazione: Dio si fa uno di noi, si fa una cosa sola con noi"

ALbenga, il vescovo Borghetti si presenta alla prima messa

Albenga. Natale, ‘questa semplice parola emana un fascino misterioso, cui ben difficilmente un cuore può sottrarsi. Anche coloro che professano un’altra fede e i non credenti, cui l’antico racconto del Bambino di Betlemme non dice alcunché, preparano la festa e cercano di irradiare qua e là un raggio di gioia’ (Santa Teresa Benedetta della Croce, Il mistero del Natale). La dolcezza e il realismo della meditazione sul mistero del Natale di questa grande donna, filosofa, mistica e martire del XX secolo, canonizzata da San Giovanni Paolo II l’11 ottobre 1998, ci aiutano a riflettere in questo Natale 2015 e a costruire pensieri utili per orientarci a vivere positivamente il dono di un Dio che si avvicina all’uomo fino a condividerne la natura per innalzarlo alla comunione piena con Lui e inondarlo della sua misericordia ricreatrice.

Certo, il cielo e la terra non sono ancora una cosa sola. La stella di Betlemme continua a brillare anche oggi nella notte oscura. Se le tenebre ricoprono la terra, Gesù entra nella storia come luce che illumina le tenebre ed è Lui a dissolverle. Dio si è fatto uomo perché ciascun uomo diventasse Dio! Non solo Dio è diventato uno di noi ma si è fatto una cosa sola con noi.  La Chiesa è il Corpo di Cristo e lui ne è il Capo, noi siamo le membra; membra gli uni degli altri e insieme siamo una cosa sola in Dio! Ecco perché il nostro amore per il prossimo è la misura del nostro amore per Dio. “Questo amore è reso visibile e tangibile  in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente…Tutto in lui parla di misericordia” (MV 8).

Nei tempi complessi e tortuosi, affaticati e disorientati,  spaventati e inquieti che viviamo, non è facile per nessuno cogliere e accogliere l’autentico significato del Natale, il suo inesauribile mistero! Mi chiedo in questi giorni come posso dire ‘Buon Natale!’ a tante persone inguaiate con affitto e bollette da pagare, con casa da cercare, con lavoro da trovare, con attività commerciali da riavviare; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ quando sento parlare di terza guerra mondiale a pezzi; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ quando ascolto dai media di fondamentalismo, di emergenza e allarme terrorismo; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ quando nel nostro territorio diocesano so che diverse persone dormono in case diroccate, in macchina o in giardini pubblici; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ quando c’è chi non può permettersi il pasto quotidiano e fa la fila alla Caritas; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ se la politica – ‘elevata forma di carità’ (Benedetto XVI) – mi delude; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ quando la speculazione economica rovina il patrimonio familiare e la bramosia del denaro e del suo accumulo infrange ogni regola di eticità minima; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ quando la malattia e la perdita di persone care dissestano il mio equilibrio e la mia serenità familiare; come faccio a dire ‘Buon Natale!’ quando leggo i dati della disoccupazione giovanile, etc. etc.

Comunque con audacia oso! Il Natale è evento e messaggio, fatto e provocazione: Dio si fa uno di noi, si fa una cosa sola con noi, ci fa entrare nella comunione con Lui e quindi nella comunione tra noi; abbatte l’indifferenza che uccide, la noncuranza nei confronti dell’altro, le grandi solitudini; la conseguenza del ‘dramma dell’umanesimo ateo’ (H. De Lubac) non è solo una concezione tragica e disperata dell’uomo in astratto, ma la distruzione della possibilità di costruire rapporti umani capaci di formare una società più onesta e giusta; anch’io sono responsabile di mio fratello, perché è parte di me! Siamo una cosa sola con Dio e fra di noi. La Chiesa, casa e scuola della comunione, deve risvegliarsi a Natale come Madre e Maestra di comunione, testimone  fattiva di misericordia; deve avere un soprassalto, recuperare il tesoro nascosto nel campo (cfr. Mt 13,44), Gesù Cristo Signore, e formare cristiani, non esperti in cultualismi datati e desueti o frequentatori  di associazioni perbenistiche e decorative, ma cristiani di frontiera, all’opera nei solchi della storia per operare la misericordia salvatrice di Gesù.

Gesù Cristo, Speranza affidabile, non delude, e che ‘lungo il cammino della storia, la luce che squarcia il buio ci rivela che Dio è Padre e non rimane mai deluso e le tenebre del peccato e della corruzione che hanno offuscato i secoli passati non sono sufficienti a scoraggiare le sue attese‘ (J. M. Bergoglio – Papa Francesco,Omelia di Natale, 2005). Il Natale esaudisce il nostro desiderio di ricominciare, aiuta a lasciarsi alle spalle il passato e a dedicarsi al futuro con nuova vitalità; Dio, il Padre, in Gesù Cristo non ci abbandona, è entrato nella nostra storia e ha ricominciato e sempre ricomincia con noi, è l’Emmanuele, il Dio con noi ! Per questo dico a tutti ‘Buon Natale!’e Buon Anno Santo della Misericordia e con affetto paterno tutti benedico,

leggi anche
ALbenga, il vescovo Borghetti si presenta alla prima messa
Vita di chiesa
Nuovo viaggio di Borghetti dal Papa e la rivoluzione in Diocesi non si ferma

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.