Provincia. “Grazie al Brico di Albenga che ha deciso di non vendere petardi e fuochi artificiali e grazie ai Comuni della provincia che li hanno vietati: Alassio, Albenga, Boissano, Borgio Verezzi, Ceriale, Giustenice, Magliolo, Millesimo, Rialto, Spotorno, Toirano, Tovo San Giacomo, Villanova d’Albenga”.
I ringraziamenti arrivano dall’Enpa di Savona, che ha deciso così di dare pubblicamente merito alle amministrazioni comunali e alle realtà private, come appunto la rivendita di bricolage di Albenga, che hanno deciso in vari modi di contrastare l’abuso di botti e petardi durante il periodo di Capodanno.
Come noto, il forte rumore prodotti dagli artifici disturba gravemente il finissimo udito degli animali (e specialmente dei cani) che reagiscono a queste acute stimolazioni cadono in uno stato di profondo terrore in grado di incidere fortemente sulla loro salute generale: “Gli ultimi minuti di quest’anno – ricordano da Enpa – saranno per gli animali momenti di paura e di tristezza per malati ed anziani soli. I rumori assordanti dei botti terrorizzano cani, gatti e uccelli, che hanno uno spettro uditivo (negli ultrasuoni) quattro volte più ampio dell’uomo”.
Oltre a ringraziare e complimentarsi con i “buoni”, Enpa tira le orecchia agli altri sindaci “distratti” che non hanno ancora emesso provvedimenti contro i botti. A loro l’associazione chiede di “provvedere subito con ordinanza urgente, c’è ancora qualche ora di tempo”.
Ma tutti devono fare la loro parte. Per questo, la Protezione Animali savonese sta diffondendo un “decalogo per affrontare il problema al meglio, come autorevolmente fatto, quest’anno per la prima volta, dal ministero della salute”.
Ma Enpa suggerisce fondamentalmente ai possessori di animali di “trascorrere la notte di San Silvestro con loro e, se possibile, portarseli assieme al veglione, in modo da poterli tranquillizzare quando scoppieranno i botti di fine d’anno; viceversa tenerli ben chiusi e sotto controllo, lasciandoli in compagnia di un indumento o un oggetto che riporti l’odore o il ricordo dell’amato proprietario e, per minimizzare l’impatto dei botti, accendere radio o Tv; nei casi più gravi consultarsi col veterinario di fiducia, che potrà prescrivere un blando sedativo o rimedi omeopatici o di erboristeria”.
I dati sono consolidati: “Ogni anno, nella provincia di Savona almeno una cinquantina di cani e gatti fuggono terrorizzati e in qualche caso non vengono più ritrovati o muoiono investiti dalle auto; senza contare i volatili che ormai vivono in città e che solo in parte si stanno abituando (colombi, tortore, passeri, merli, storni, cornacchie, gabbiani, taccole, rapaci), alcuni dei quali vengono trovati morti o sono soccorsi dai volontari dell’Enpa il giorno dopo, per spavento o fatica nell’estemporanea fuga dai posatoi”.
“Per fortuna anche quest’anno è in atto un prezioso lavoro di prevenzione da parte degli organi di polizia, a cui l’Enpa rivolge vivo ringraziamento invitando i cittadini a segnalare loro l’abuso dei fuochi artificiali e gli episodi che potrebbero coinvolgere persone ed animali. Nella speranza che aumenti il numero dei Comuni savonesi che proibiscono i botti, l’associazione invita tassativamente a non spararli in campagna o contro alberi, perché potrebbero provocare pericolosi incendi, come a Quiliano alcuni anni fa”.
A rivolgere un ringraziamento alle amministrazioni che hanno messo al bando i botti è anche la Federazione Italia Associazioni Diritti Animali e Ambiente, a cui aderiscono 43 organizzazioni tra le quali Enpa, Lav, Leidaa, Lndc, Oipa. La stessa Federazione invita i Comuni che non hanno ancora emesso un’ordinanza di divieto a provvedere al più presto e chiede ad Anci di farsi “parte diligente” presso i propri associati. Infine, rivolge un forte appello ai cittadini perché trascorrano un Capodanno senza botti, anche dove potrebbero usarli.
“L’accensione e i lanci di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici sono infatti pericolosi per le persone, gli animali domestici e selvatici e generalmente per l’ambiente, soprattutto in questo anomalo e siccitoso inverno che lascia prati e boschi secchi come d’estate. Il pericolo d’incendio aumenta vertiginosamente. Ogni anno i ‘bollettini di guerra’ del primo gennaio raccontano di vittime, umane e non, dei botti, a volte artigianali, a volte maneggiati con imperizia o ‘sparati’ ad altezza d’uomo, sempre e comunque motivo di terrore per gli animali: quelli che vivono nelle nostre case, molti dei quali reagiscono con una fuga precipitosa, e quelli selvatici raccolti nelle ore successive ai festeggiamenti dai centri di recupero e sottoposti a cure veterinarie per lesioni che si procurano nel tentativo di sottrarsi al baccano”.
“In effetti – aggiungono dalla Federazione – la carenza di precipitazioni spinge le creature del bosco, camosci, cervi, piccoli mammiferi che non vanno in letargo ad avvicinarsi alle città per trovare cibo ed acqua, col rischio di vedersela, invece, con i giochi pirotecnici che tanto dilettano gli esseri umani. Per tutte queste ragioni il più sentito ‘grazie’ da parte delle associazioni federate va a quei sindaci e a quelle amministrazioni che hanno avuto la sensibilità di provvedere. A tutti gli altri chiediamo di risparmiare danni a persone, ad animali e all’ambiente, vietando sul loro territorio di ‘sparare’ botti e lanciare fuochi artificiali: c’è ancora tempo per farlo. In ogni caso facciamo appello alla buona volontà dei cittadini: non rovinate un momento di festa correndo rischi inutili, farete un favore a voi stessi a chi vi sta intorno. E vi saranno particolarmente grati – dice la nota della Federazione – gli animali: i selvatici, già impegnati da questo “strano inverno” in una dura lotta per la sopravvivenza, e i domestici che ancora non si sono abituati ad uno dei più assurdi passatempi dei loro amici umani”.
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