Due delibere

Diritto al lavoro per persone disabili: dalla Regione 1 milione di euro

E’ stato rifinanziato il fondo di garanzia per lavoratori esposti all’amianto

Regione Sede Genova

Regione. Approvate dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale al Lavoro Giovanni Berrino, due delibere finalizzate a garantire il diritto al lavoro delle persone con disabilità che serviranno ad assicurare l’erogazione di un contributo, per un totale di 1 milione di euro, alle aziende e ai datori di lavoro che hanno effettuato assunzioni entro il 31 dicembre 2015.

Nello specifico, 735 mila euro sono state destinati al reintegro del Fondo diritto al lavoro persone disabili costituito presso Filse e 277 mila euro sono stati assegnati e ripartiti tra la Città metropolitana di Genova e le province liguri per il Fondo regionale per l’occupazione delle persone disabili.

“Nella ripartizione del fondo tra le varie aree territoriali – spiega l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Berrino – si è tenuto conto del numero dei soggetti iscritti al collocamento disabili delle Province e della Città Metropolitana, del numero dei soggetti avviati al lavoro e dell’incidenza degli over 45, che rappresentano nella media regionale oltre il 62% dei disabili iscritti nei centri per l’impiego. Il supporto all’attività lavorativa è un tassello importante dell’inclusione sociale delle persone con disabilità anche nell’ottica del raggiungimento di una almeno parziale autonomia”.

Varata, su proposta dell’assessore Berrino, anche l’integrazione di 40 mila euro per il fondo di garanzia fidejussoria per gli ex lavoratori in possesso di certificazione di esposizione all’amianto.

“Una misura – spiega l’assessore Berrino – che va incontro a quei lavoratori che, in attesa del riconoscimento della pensione usufruendo dei benefici previsti per chi ha lavorato a contatto con l’amianto, stipulino con un istituto di credito un contratto per ottenere un prestito rimborsabile di una quota anticipata di quanto verrà poi riconosciuto dall’Inps e che negli ultimi tre mesi non si sono visti ancora riconoscere”.

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