Reazione

Caso Gsl, l’azienda scrive alla Regione: “Raggiunti tutti gli obiettivi, ci tuteleremo in sede legale” fotogallery video

I dirigenti vogliono "tutelare l'azienda, i suoi lavoratori, l'indotto e tutto quello che gravita intorno a Gsl”

presidio gsl

Albenga. Vogliono “tutelare l’azienda, i suoi lavoratori, l’indotto e tutto quello che gravita intorno” e perciò hanno dato mandato al loro legale di “attivare la tutela giudiziale e cautelare” nei confronti della delibera della giunta regionale che ne interrompe l’attività e in attesa di un confronto.

Non si arrendono i vertici di Gsl, l’azienda privata che gestisce il reparto di ortopedia di Albenga e che, nei piani di Asl e Regione, avrebbe dovuto contribuire in maniera determinante a ridurre il fenomeno delle “fughe” verso altre regioni dei pazienti che necessitano di interventi di chirurgia.

Come noto, a fine novembre la giunta regionale ha prodotto una delibera con la quale di fatto si chiude il periodo di sperimentazione triennale del reparto. La delibera si basa sui dati messi insieme da Ars: secondo il report, il reparto non avrebbe effettuato il numero di interventi che rappresentava il target minimo da raggiungere per considerare soddisfacente la sperimentazione.

L’azienda (che è venuta a conoscenza della decisione della Regione tramite i media) si è subito opposta alla delibera contestando i dati di Ars e sostenendo non solo di aver raggiunto l’obiettivo minimo richiesto, ma di averlo anche superato. Sul fronte politico, intanto, le istituzioni si sono attivate: dopo un primo incontro pubblico tenutosi in municipio ad Albenga, venerdì scorso il sindaco Giorgio Cangiano, i sindacati e l’azienda sono stati ricevuti dal prefetto. L’incontro, purtroppo, ha avuto risultati non del tutto soddisfacenti e ora le parti sono in attesa di un faccia a faccia con la stessa Regione.

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Sul fronte “popolare”, alcuni cittadini hanno dato il via ad una petizione on-line per dire “No alla chiusura dell’ospedale di Albenga, No alla chiusura del Gls”. Scrivono i suoi promotori: “L’ospedale di Albenga è una realtà positiva e funzionale per un vasto comprensorio della nostra provincia: scarse liste di attesa, cortesia, diagnostica efficiente. Gsl è un gruppo sanitario privato che offre servizi di chirurgia ortopedica specializzata in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, con personale medico-chirurgico tra i nomi più noti nel territorio nazionale e internazionale. E’ una struttura ‘nuova’ che ha più le parvenze di un hotel, piuttosto di un ospedale. Il reparto di ortopedia è all’avanguardia in Italia. L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari (Agenas) l’ha classificato all’ottavo posto nella graduatoria nazionale. Ogni anno migliaia di persone che erano costrette ad espatriare in altre regioni d’Italia per sottoporsi ad interventi di alta chirurgia ortopedica specialistica hanno avuto l’occasione di essere operati nella nostra regione senza dover percorrere chilometri, disagi negli spostamenti e spese di degenza anche per i propri famigliari legate al periodo di ricovero del paziente, ma soprattutto pesare sul costo di degenza ospedaliera che la Regione Liguria doveva rimborsare e pagare alle regioni che offrivano lo stesso servizio. L’ospedale di Albenga offre pertanto un risparmio alla spesa sanitaria della Liguria”. La raccolta firme ha già toccato quota mille e 900 sottoscrizioni circa.

Petizione Gsl Abenga

Nel frattempo, l’amministratore delegato di Gsl Riccardo Genta ha inviato al presidente della Regione, all’assessore alla sanità Sonia Viale, al dirigente del settore Francesco Quaglia e al direttore generale di Asl2 Flavio Neirotti una lettera che fa seguito alla “nota inevasa” a firma del legale dell’azienda inviata il 30 novembre e “all’infruttuoso tentativo di mediazione tenutosi venerdì 4 dicembre presso la prefettura di Savona, dove peraltro abbiamo nuovamente proposto senza successo di aprire un contraddittorio tecnico sui contenti e sugli effetti della delibera e del parere Ars su cui si fonda la delibera stessa”.

Nella lettera, i vertici di Gsl annunciano di aver “dato mandato al nostro legale di attivare la pertinente tutela giudiziale, anche cautelare, sulla delibera e in attesa di un contraddittorio nelle sedi opportune” ed esprimono “in maniera cristallina le nostre considerazioni sul parere Ars volte a far comprendere che l’operato dell’azienda e dei suoi lavoratori, a differenza di quanto si stia provando a far intendere, ha prodotto risultati degni di plauso”.

Genta parte da lontano: “Il parere Ars esordisce dando atto che l’analisi condotta è stata effettuata su dati del 2014 non definitivi ‘ed in via di consolidamento’. Risulta davvero difficile comprendere come si possa esprimere un corretto parere (che tra l’altro determina la chiusura di una sperimentazione gestionale) con dati non certi. Come riportato in premessa della delibera stessa ‘la giunta regionale aveva demandato al ministero della salute quale garante istituzionale di individuare un soggetto terzo al quale affidare la verifica del conseguimento dei risultati ai quali è subordinato il prosieguo della sperimentazione’. Non essendo pervenuta alcuna comunicazione dal ministero della salute in merito a tale richiesta, così come senza sollecitazione alcuna dalla Regione Liguria al ministero della salute, Ars ha proceduto autonomamente alla redazione della propria relazione trasmessa il 23 novembre che ha determinato la delibera adottata solo quattro giorni dopo. Ci chiediamo pertanto cosa abbia determinato la fretta con cui l’ente abbia dovuto evadere con così tanta sollecitudine tale pratica disponendo tra l’altro di dati non definitivi ed in via di consolidamento”.

Albenga - reparto GSL - ortopedia elettiva

C’è anche un elemento di contraddizione: “Il parere Ars conferma il raggiungimento dei primi due obiettivi (confermando due pareri precedentemente espressi dalla stessa agenzia): quelli riguardanti il contratto numero 290 del 2011 (Asl) e il contratto numero 263 del 2012 (Asl2 e Asl1). Tali contratti di natura modificativa e non novativa sono pertanto da intendersi validi. Il parere Ars, probabilmente perché condotto in così tanta ragione di urgenza, oltre ad utilizzare dati parziali, contiene anche marcati errori: ad esempio, il secondo trimestre 2013 con il target obiettivi del contratto numero 204 del 2013, quando invece esso ha avuto validità soltanto a partire dal primo gennaio 2014. Inoltre le tabelle allegate volte alla determinazione del mantenimento della produzione interna al Ssr riportano erroneamente quale periodo di riferimento il triennio 2010-2012 quando invece il contratto prevede quale periodo di riferimento il triennio 2009-2011”.

Gsl, tra l’altro, ha dovuto operare anche in condizioni non del tutto ottimali: “In riferimento all’anno 2014 si ricorda come ci siano state gravi irregolarità nei pagamenti a Gsl per riduzione dei flussi finanziari dalla Regione verso Asl2 tali da causare gravi disfunzioni operative e che sono state risolte soltanto dopo due tavoli di incontri in prefettura analoghi a quello appena concluso (da cui è emersa una chiara responsabilità in capo al vostro Ente) e che hanno determinato una riduzione del budget contrattuale pari al 47 per cento (situazione tra l’altro reiterata nel 2015). Per tali ragioni Gsl, come noto, dopo circa un anno di tentativi infruttuosi di mediazione condotti dai rispettivi legali, ha notificato al tribunale di Savona il mancato rispetto del contratto chiedendo allo stesso di ‘risolvere per grave inadempimento da parte di Asl2 il (solo) contratto 204 del 2013 con conseguente ritorno alla regolamentazione del rapporto antecedente la stipulazione del predetto contratto 290 del 28 novembre 2011, come modificato con contratto 263 del 19 dicembre 2012’”.

Nonostante le varie questioni economiche, “Gsl ha realizzato in tale anno un risultato gestionale eccezionale per un reparto neonato (solo al terzo anno di attività): come noto, infatti, il programma nazionale esiti di Agenas ha collocato l’ospedale di Albenga all’8^ posto in Italia per volumi di attività artroscopica sul ginocchio (per altro primo in Liguria) e al 10^ posto in Italia per volumi di attività in artro protesi sul ginocchio (nuovamente primo in Liguria e con volumi enormemente superiori ai performanti ospedali di Genova, 8 volte superiori al San Martino e 6 volte superiori al Galliera)”.

gsl ortopedia

“Quel che più stride, quasi paradossalmente – prosegue Genta – è il fatto che anche volendo prescindere da tutte tali circostanze la valutazione regionale di cui al documento Ars del 20 novembre 2015 (poi acriticamente trasfuso nella delibera di giunta regionale) è manifestamente erronea in fatto, avendo la società affidataria della sperimentazione pienamente raggiunto l’obiettivo prefissato anche nella più esigente configurazione di cui al contratto aggiuntivo numero 204 del 5 luglio 2013”.

“Al riguardo, il contratto pone a Gsl un obiettivo di interventi di produzione con l’auspicata effettuazione, nell’anno 2014, di almeno 964 interventi riferibili su pazienti liguri, in effetti pacificamente eseguiti.

I termini del contratto sono molto precisi:

A far data dalla vigenza del presente contratto la società si impegna a garantire la realizzazione dei risultati indicati nella delibera di giunta regionale 349 del 2013: l’attività prevista dal contratto deve garantire una riduzione della mobilità passiva regionale di chirurgia protesica almeno del 65 per cento della media delle fughe regionali realizzatesi nel triennio 2009-2011 (cioè 964) verso Piemonte e Lombardia. Nel computo di tale obiettivo non rientra anche se congruente con il progetto la quota di attività erogabile da dipendenti Asl a favore di residenti liguri in quanto specificatamente dedicata alla riduzione delle liste di attesa presso le strutture di Asl2 e alla gestione delle complicanze. Per evitare che si creino meccanismi di drenaggio di attività dalla quota parte di produzione interna del Ssr tale obiettivo deve coerentemente essere sinergico al sopra citato obiettivo minimo della produttività dell’85 per cento per le direzioni delle aziende liguri. Nel caso di diminuzione della produzione delle aziende liguri l’obiettivo dell’attività del polo potrà essere rivalutabile al termine del triennio.

Insomma, il contratto parla chiaro e Gsl sostiene di aver raggiunto gli obiettivi richiesti: “Davvero nulla di più chiaro circa l’obiettivo da raggiungere, che sia per come definito descrittivamente (‘una riduzione della mobilità passiva regionale di chirurgia protesica almeno del 65 per cento della media delle fughe regionali realizzatesi nel triennio 2009-2011’, quindi linearmente un numero di interventi pari almeno al 65 per cento di quelli svolti fuori regione nel triennio 2009-2011 che sono stati 1483, quindi 964) sia perché indicato dal contratto anche numericamente con precisione, a scanso di equivoci, era ed è appunto l’effettuazione di almeno 964 interventi, condizione necessaria (ma anche sufficiente) per il raggiungimento degli scopi prefissati e per l’adempimento”.

sala operatoria albenga

Per tutti questi motivi la decisione della Regione appare incomprensibile: “Davanti a tale chiara indicazione non si vede davvero come la Regione possa sostenere tesi diverse che, anche a volere prescindere dalla loro logicità o meno (non potendo certo accollarsi al contraente Gsl il rischio dei mutevoli andamenti generali della sanità ligure con l’emergere di diverse e nuove esigenze) allora dovevano essere semmai correttamente dedotte nel contratto (ad esempio indicando un rapporto tra interventi Gsl ed interventi su pazienti liguri fuori regione) ma che certo davanti ad una così chiara pattuizione non possono essere introdotti ex post per giustificare una risoluzione per inadempimento derivante dal mancato raggiungimento dell’obiettivo prefissato”.

“D’altro canto, tale conclusione (vale a dire che l’obiettivo dei 964 interventi rappresenta la produzione da conseguire, costituente raggiungimento della soglia di adempimento prefissata) è ulteriormente avvalorata dal fatto che nel contratto si prevede parallelamente, onde evitare di vulnerare l’obiettivo della sperimentazione includendovi attività solo apparentemente utili allo scopo ma in realtà prima già svolte dal servizio sanitario ligure (e quindi non costituenti alcun recupero delle fughe) di escludere dal computo la quota di attività erogabile da dipendenti Asl2 (che in concreto è stata nulla poiché l’equipe del dottor Camera che da contratto a far data dal primo gennaio 2014 avrebbe dovuto svolgere attività presso la sede di Gsl non ha mai operato); la ulteriore cautela secondo cui ‘per evitare che si creino meccanismi di drenaggio di attività dalla quota parte di produzione interna del Ssr tale obiettivo deve coerentemente essere sinergico al sopra citato obiettivo minimo della produttività dell’85 per cento per le direzioni delle aziende liguri. Nel caso di diminuzione della produzione delle aziende liguri l’obiettivo dell’attività del polo potrà essere rivalutabile al termine del triennio’ (che in concreto si è verificato poiché come riportato dal parere Ars l’attività di produzione interna al Ssr è diminuita al 91 per cento)’”.

Non solo: “A ciò si aggiunga che il contratto, sempre affinché il dato da riscontrare per il raggiungimento dell’obiettivo non fosse falsato da condotte strumentali o comunque non efficaci per lo scopo della sperimentazione, prevede anche che gli interventi chirurgici siano appropriati (e gli interventi effettuati da Gsl non sono stati certificati al 100 per cento dai Noc senza alcuna contestazione a riguardo); che i vincoli contrattuali di esclusività da parte dei professionisti coinvolti da Gsl che avevano l’obbligo di operare i pazienti liguri solo presso il polo di Albenga (aspetto rispettato come attestato dal parere Ars stesso)”.

asl 2 albenga ospedale

In conclusione, numeri alla mano e delibere in pugno l’azienda albenganese è sicura di aver soddisfatto appieno le richieste: “La produzione di Gsl è stata pacificamente di 967 interventi, nonostante le difficoltà sopra indicate (blocco dei pagamenti e riduzione del budget contrattuale del 47 per cento) non giustificandosi quindi assolutamente le considerazioni negative regionali basate sul rapporto tra interventi svolti e fughe residue nel triennio le quali, oltre a dipendere da fattori estranei al rapporto e certo non imputabili a Gsl, quali aumento di domanda delle richieste di intervento, aumento di domanda per la riduzione delle liste di attesa, non appropriatezza di interventi in altre strutture, dati 2014 solo provvisori, sono comunque (e tanto basta) del tutto estranee al contratto”.

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