Roccavignale. Al confine tra la Val Bormida e il basso Piemonte, così come a Ormea, Frabosa e tra Nasino e Alto, quindi lungo la strada per Garessio sempre tra Riviera e Piemonte gli avvistamenti di lupi nei boschi e non solo, n nell’ultimo periodo sono stati più frequenti del solito.
Una situazione che genera anche una certa preoccupazione soprattutto tra gli allevatori di pecore, capre e mucche. “Non chiediamo la sterminio dei lupi, ma almeno che ci diano la possibilità di difenderci, lasciandoci usare i fucili, quanto meno per spaventare i predatori che hanno assalito il gregge e fatto danni”, dicono i pastori in allarme che a fine estate hanno trovato il bestiame nei dirupi, fuggito agli attacchi del lupo che, in un caso, si sono avvicinati anche alle abitazioni. E’ successo nei giorni scorsi a Roccavignale, in Val Bormida. Se n’è accorto un contadino che, al mattino, si è trovato l’orto di casa danneggiato e alcune galline del pollaio morte. “I lupi vanno abbattuti. Non c’è alternativa”, ha spiegato dopo l’insolito assalto. Un automobilista, invece, ha incrociato un lupo nel tardo pomeriggio di sabato scorso mentre percorreva la strada che da Erli sale per Garessio.
I pastori e gli agricoltori hanno paura, ma sono in allarme anche i ricercatori perché spesso anche i lupi sono finiti nel mirino dei bracconieri, uccisi, sugli Appennini, dove sono presenti da sempre, anche con bocconi avvelenati. “È importante anche ricordare che il mondo della pastorizia negli ultimi tempi si è macchiato di gravi colpe: dall’uccisione illegale di almeno 22 lupi (fonte WolfAlps) – spiegano alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane – ricordiamo tra tutti il macabro episodio avvenuto in provincia di Cuneo, in cui la testa mozzata di un esemplare venne appesa come avvertimento in linea con atteggiamenti tipici dei mafiosi”.