Savona. Il pm Ubaldo Pelosi ha chiesto il giudizio immediato per Rinaldo Costa, 52 anni, e Andrea Invincibile, di 43, i due savonesi finiti in manette un mese fa con l’accusa di aver cercato di uccidere il padre del primo.
L’accusa contestata dal sostituto procuratore è di tentato omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dai motivi abbietti. Dal momento della notifica della decisione del pm, Costa e Invincibile avranno la possibilità di chiedere un rito alternativo (per esempio un abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica). Se i difensori non avanzeranno nessuna istanza, allora il gip fisserà la data per il rito immediato.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, Rinaldo Costa voleva uccidere il padre Renato, 80 anni, ex ferroviere, perché temeva di perdere l’eredità paterna (forse pensava che il genitore volesse intestare tutto alla sua nuova compagna, Sheila Bhunnoo Begum, una quarantanovenne originaria delle Isole Mauritius con la quale convive da ormai sette anni). Di conseguenza aveva convinto l’amico Andrea Invincibile, a fronte del pagamento di un importo di diecimila euro, ad aiutarlo a portare a termine il folle gesto. Fortunatamente, grazie alla reazione del signor Renato Costa, l’omicidio non si era concretizzato.
Ad accertare la premeditazione da parte di Rinaldo Costa sarebbero stati alcuni bigliettini trovati in casa dell’uomo in cui i “passaggi” dell’omicidio venivano riepilogati uno per uno. Un mese fa il piano era diventato concreto: Renato Costa era stato aggredito nella sua casa di corso Ricci dall’amico del figlio che, fortunatamente, non era riuscito ad ucciderlo. L’anziano, che aveva reagito ferendo il killer e mettendolo in fuga, era stato ricoverato in ospedale con due fratture al torace e diverse escoriazioni.