Ponente. “La liberalizzazione delle licenze e successivamente la “volontà” dei governi targati Pd di incrementare il diffondersi delle slot machine, oramai fuori controllo, hanno provocato un “mix letale” causando la cosiddetta “malattia da gioco” rovinando milioni di famiglie italiane e la fuoriuscita di soldi pubblici dalle casse dello Stato per finanziare la cura di questa patologia psicologica”. Così il Gruppo “Politica per Passione” entra nel dibattito sulla normativa per gli esercizi dotati di macchinette e slot.
“In questo periodo di crisi economica delle attività commerciali causata anche da una concorrenza fuori misura e a volte sleale ha indotto la maggior parte dei gestori di attività commerciali all’installazione, a volte anche in maniera illegale, di slot machine. Con l’istallazione delle cosiddette “macchinette” e, purtroppo, l’elevato guadagno derivante da queste ultime permette a queste attività commerciali a “rimanere in vita”. Le nuove norme che alcune amministrazioni comunali vorrebbero attuare, come ad esempio la riduzione di imposte comunali in caso il gestore decidesse di togliere le slot machine, per combattere questo fenomeno sono inutili”.
“L’unica soluzione sarebbe quella drastica e a livello nazionale di vietare l’installazione nei locali commerciali e permettere solo le aperture, ad esempio una ogni 5.000 abitanti, di sale adibite al gioco. Queste sale connesse direttamente al Monopolio sono più facili da tenere sotto controllo evitando il diffondersi sempre più del gioco d’azzardo. Inutile chiudere la stalla quando sono fuggiti i buoi…” conclude.
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