Alienazione genitoriale

Savona, Arecco (Lega Nord): “La giunta faccia chiarezza sulla situazione dei minori”

massimo arecco

Savona. “Sia chiaro che non è un j’accuse il mio, tuttavia è doveroso accendere i riflettori su un tema spesso poco considerato come quello dell’alienazione genitoriale”. Così Massimo Arecco, Capogruppo Lega Nord Savona.

“Con la sentenza n. 20928 del 16 ottobre 2015, la terza sezione civile della Corte di Cassazione ha riconosciuto la responsabilità del Comune e il conseguente obbligo di risarcimento del danno ai genitori, nel caso in cui provveda ingiustificatamente ad allontanare i minori dalla casa familiare, affidandoli ai servizi sociali. Quindi non si tratta di puntare il dito, ma di capire se da noi i servizi sociali siano rispondenti alle necessità ed in linea con la normativa”.

Prosegue Arecco: “Il Dipartimento Famiglia della Lega Nord Liguria, che da tempo si occupa di problemi nell’ambito sociale, analizzando i dati su scala nazionale, indica nella mancata applicazione dell’art.13 della L.328/2000, ovvero nell’assenza di una vera carta dei servizi sociali, il vero punto nodale. Nella carta dei servizi sociali sono definiti i criteri per l’accesso ai servizi, le modalità del relativo funzionamento, le condizioni per facilitarne le valutazioni da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti, nonché le procedure per assicurare la tutela degli utenti” aggiunge l’esponente savonese del Carroccio.

“Al fine di tutelare le posizioni soggettive e di rendere immediatamente esigibili i diritti soggettivi riconosciuti, la carta dei servizi sociali, ferma restando la tutela per via giurisdizionale, prevede per gli utenti la possibilità di attivare ricorsi nei confronti dei responsabili preposti alla gestione dei servizi. Va da sé che quando manchi tale trasparenza, non si abbia contezza di eventuali comportamenti arbitrari, dei criteri seguiti, dei tempi di accertamento etc”.

“Con la sentenza n. 20928 del 16 ottobre 2015, la Cassazione inchioda gli enti erogatori alle proprie responsabilità, finanche condannandoli al risarcimento dei danni. Personalmente preferirei capire dove poter “aggiustare la rotta” ,cercando in tal guisa di prevenire sofferenze che rovinano intere famiglie ipotecandone la vita e la serenità dei loro giovani ed al contempo cercando di mantenere indenne l’ente da possibili richieste risarcitorie che finirebbero col gravare sulle famiglie, comprese quelle già danneggiate!” conclude Arecco.

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