Savona. “La ricorrenza del 2 novembre è uno dei momenti che spinge in alto il fatturato del mercato dei fiori”. Lo dice Francesco Mati, presidente della Federazione dei florovivaisti di Confagricoltura.
“In Italia – spiega – portare i fiori ai nostri cari defunti è una tradizione consolidata che va oltre la crisi e i problemi quotidiani, a differenza di altre ricorrenze dove magari si fa a meno di andare dal fioraio”. “Quella del fiore reciso -fa notare- è una tradizione, tipicamente italiana, che sta proseguendo e, anzi, non si è mai interrotta, nonostante la crisi. I mercati regionali maggiormente interessati dalle vendite del 2 novembre sono: Liguria, Campania e Calabria”.
Quest’anno ci aspettiamo un boom delle vendite di crisantemi e gladioli, preferiti di gran lunga ad altre specie di fiori per la durata e per la bellezza”. “Il consiglio è -ammette Francesco Mati- sempre quello di comprare fiori e piante italiani, non per protezionismo, ma per un’incontestabile qualità e durata superiore, rispetto alle specie di altre nazioni. Quest’anno ci aspettiamo un boom delle vendite di crisantemi e gladioli, preferiti di gran lunga ad altre specie di fiori per la durata e per la bellezza”.