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Pietra, al teatro Moretti un seminario sulla prevenzione alla violenza sulle donne

Pietra Ligure. Si intitola “Violente-Mente” la conferenza sulla prevenzione alla violenza sulle donne che si è tenuta oggi al cinema-teatro Moretti di Pietra Ligure. Il seminario, che ha preso il via alle 15.30, è stato organizzato dall’Asd Krav Maga Parabellum, dal Comune di Pietra e dal comitato provinciale dello Csen. Durante il pomeriggio sono stati presi in esame gli aspetti psicologici e mentali e quelli giuridico-legali del fenomeno della violenza sulle donne.

Alla conferenza hanno partecipato come relatori la psicologa e psicoterapeuta Monica Ricci, l’avvocato Eva Rocca, l’istruttrice e mental-coach Barbara D’Alessandro e l’istruttore Massimiliano Pulito della Kmp. “C’è sempre da parte delle vittime un po’ di timore nel denunciare quello che subiscono – ha spiegato Monica Ricci, specializzata in dipendenza affettiva – e anche una fatica ad uscire da una certa dinamica che si instaura col compagno. Oggi vogliamo parlare di questo, rendere più consapevoli le persone di quelle che sono le loro difficoltà: anche le donne, perché si possano liberare e scegliere se davvero vogliono stare con un uomo, e non essere in trappola”.

“Il primo passo per uscirne – ha continuato Ricci – è la consapevolezza da parte della donna di avere una difficoltà, e rivolgersi a persone che possono aiutarla come uno psicologo o uno psicoterapeuta preparato su questo tema. Un tema un po’ nuovo, non si conoscono ancora bene gli aspetti e come intervenire da un punto di vista terapeutico. Uno dei timori più importanti di chi soffre di dipendenza affettiva è quello dell’abbandono, il timore di rimanere soli e di gestire la solitudine. Ma si può uscire da questo vortice, e compensare un eventuale abbandono attraverso la psicoterapia, lavorando in modo particolare su quelle che sono le competenze che mancano, le risorse che non si riescono a tirare fuori, la capacità di autoregolarsi e di sentirsi in grado di farcela anche da sole”.

“La Liguria è al terzo posto in Italia per violenza sulle donne – ha rivelato Eva Rocca del foro di Savona – e rispecchia quanto avviene in Italia: ogni 48 ore viene uccisa una donna, ed il 70% di queste viene uccisa da un uomo, il compagno o l’ex convivente”. Il modo giusto di reagire, secondo l’avvocato, è “intanto non subire. Non più difesa ma attacco, perché gli strumenti ci sono, le norme esistono, bisogna soltanto conoscerle e applicarle. Le pene variano a seconda del tipo di reato commesso, ma comunque si il numero di anni di carcere è piuttosto importante: un motivo in più per denunciare e tutelarsi”.

“Il mio lavoro principalmente è quello di accompagnare le persone a raggiungere i propri obiettivi – ha detto poi la mental coach Barbara D’Alessandro – lavorando sulle risorse che ognuno ha dentro di sé. Prendere consapevolezza della forza e della fiducia, che sono risorse che noi già abbiamo; ma lavorare anche sulla paura, perché fa parte delle risorse e se viene usata in modo positivo ci aiuta e ci accompagna diventando un punto di forza. L’autodifesa non è solo fisica ma anche mentale e psicologica, che colpisce e lascia ferite alla nostra anima”.

Presenti inoltre il saxofonista Enea Polliotto e la pianista Anita Frumento del “Duo Liberty”, l’attrice Cira Graziano della compagnia teatrale “Gli Zanni” e la pittrice Giovanna Di Crescenzo. “Il messaggio di fondo che voglio lanciare è positivo – il commento dell’artista – nonostante l’argomento sia pesante e negativo perché comunque la violenza è seermpre un problema, soprattutto per le donne, io voglio rappresentarle in maniera positiva. I miei quadri rappresentano la gioia di vivere, la passione e l’amore”.

giovanna di crescenzo

La pittrice, oltre ad esporre per l’occasione i quadri che trattano l’argomento femminile, ha dipinto in tempo reale sul palco una tela ispirata alla giornata, che verrà donata ai genitori della ragazza veneta uccisa nell’attentato di Parigi: “Abbiamo deciso tutti insieme di omaggiarlo alla famiglia, ci è parso un gesto utile e opportuno. Non ridarà loro la figlia, ma speriamo sia un segno nei loro confronti”.

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