Savona. Va verso l’archiviazione l’inchiesta per omicidio aperta sulla morte dell’avvocato Cinzia Borgna, avvenuta nel maggio scorso all’ospedale Santa Corona dopo un incidente a cavallo. Gli accertamenti medico legali effettuati da Alessandro Bonsignore (che aveva anche eseguito l’autopsia) hanno confermato infatti che il trauma subito dalla donna è compatibile con la caduta da cavallo avvenuta il 10 maggio nei boschi di Boissano.
Non c’è quindi nessuna prova che la morte dell’avvocato sia la conseguenza di un evento diverso da un tragico incidente. L’analisi delle lesioni non ha rivelato nessun segno anomalo che potesse far pensare per esempio ad un colpo inferto alla donna. Il medico legale (che aveva già escluso l’ipotesi di un malore) quindi non ha dubbi: le ferite riportate dall’avvocato Borgna sono compatibili al cento per cento con la caduta da cavallo.
Viste le conclusioni della consulenza medico legale e degli altri accertamenti svolti dagli inquirenti, il pm Giovanni Battista Ferro dovrebbe chiedere in tempi brevi l’archiviazione del fascicolo per omicidio aperto per fare chiarezza sull’incidente.
Nei giorni immediatamente successivi alla tragedia, accaduta non lontano dalla villa dell’avvocato dove si trova un mini-maneggio privato, si erano sollevati alcuni dubbi sulla dinamica della caduta. Perplessità che erano connesse anche alla vicenda giudiziaria che aveva coinvolto la professionista (il legale era infatti a giudizio con le accuse di peculato e falso ideologico).
In un primo momento si era parlato della possibilità che l’animale si fosse imbizzarrito, ma questa versione era poi stata smentita dall’unico testimone, ovvero lo stalliere ed amico della vittima (“Il cavallo si è semplicemente seduto facendo cadere la signora” aveva detto agli inquirenti). Adesso a distanza di sei mesi tutti i dubbi sembrano essere stati sciolti.