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Loano, il Puc pronto a uscire dal cassetto

Ad annunciarlo è il sindaco di Loano Luigi Pignocca, che ha risposto così ad un’interpellanza della minoranza

Comune di Loano - Palazzo Comunale

Loano. “Il nuovo Puc? Lo porteremo noi”. Ad annunciarlo è il sindaco di Loano Luigi Pignocca, che in occasione del consiglio comunale di ieri pomeriggio ha risposto ad un’interpellanza presentata dalla lista civica di minoranza “è Tempo” proprio in merito ai ritardi nella presentazione e approvazione del nuovo strumento urbanistico comunale.

“La stesura del Puc – ha ricordato il capogruppo di “è Tempo” Dino Sandre – era uno dei punti del programma della lista Pignocca. Come detto più volte dal sindaco in campagna elettorale, si tratta di uno piano in grado di ridisegnare l’assetto dell’intera città per il prossimo futuro. Negli anni il primo cittadino ha più volte dichiarato che il Puc è ormai pronto e chiuso in un cassetto. Ora il suo mandato è quasi giunto a scadenza e nonostante le promesse elettorali e le rassicurazioni il Puc è ancora chiuso in quel cassetto e dei suoi contenuti si sa poco o niente. Ci chiediamo quando potremo vederlo e discuterlo in consiglio comunale”.

“A fine maggio – ha risposto Pignocca – la Regione ci ha annunciato la conclusione della procedura di valutazione di impatto ambientale (Vas). E le riunioni con i progettisti che hanno vinto il bando di gara si susseguono. Quindi non è vero che il Puc è fermo. Per quanto riguarda la nostra amministrazione, poi, ci siamo trovati a fare i conti con diverse questioni che ci hanno costretto a fare attente valutazioni circa le ricadute sul territorio. Tra queste ci sono stati i tre ‘Piani Casa”, che prevedono un premio di volumetrie (e quindi un aumento delle dimensioni dei fabbricati) per chi mette in atto la demolizione e ricostruzione degli immobili. Nel nostro comune le richieste sono state molte, tali da portare ad un possibile aumento dei volumi sul territorio pari a 86 mila metri cubi”.

“Secondariamente – ha aggiunto Pignocca – abbiamo dovuto tenere conto anche di altre questioni, come la ridefinizione della T1 [l’area turistico-alberghiera nell’area al confine con Pietra] e le conseguenze date dalla perequazione e compensazione urbanistica. Tutti questi elementi ci hanno portato a riveder alcuni aspetti del Piano. Ma il lavoro della nostra amministrazione e dei progettisti per definire al meglio il Puc non si ferma”.

La risposta data da Pignocca non ha soddisfatto Sandre, che ha chiosato: “Speriamo che la Regione non introduca un quarto ‘Piano Casa’, altrimenti occorrerà ricominciare da zero. In generale, comunque, va sottolineato che le normative regionali prevedono interventi edilizi a prescindere dal Puc, dal piano regolatore e da ogni regolamento regionale. Ci chiediamo se il Puc sia ancora necessario”.

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