Calcio

La meravigliosa favola di Alessio Di Massimo

Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia

Alessio Di Massimo

Se pensava di essere stato vittima di una puntata di  “Scherzi a parte” a far data da fine ottobre il promettente Alessio Di Massimo ne ha avuto la prova definitiva. Il giovane attaccante dell’Avezzano, club che milita nella Serie D abruzzese (provincia dell’Aquila), mercoledì 28 ottobreinfatti è sbarcato a Torino e già in giornata ha sostenuto le visite mediche con la Juventus che per averlo ha battuto la concorrenza di Napoli e PSG.

Il trasferimento del ragazzo, che in un mese si è così trovato sbalzato dai Dilettanti alla squadra campione d’Italia, ovviamente avverrà per gradi grazie ad un nullaosta che gli permetterà di allenarsi con la Primavera bianconera in attesa che l’affare venga ufficializzato entro il 15 novembre.

Diciannove anni di età, tifoso milanista e grande fan di El Shaarawy, giocatore al quale si ispira anche se non ha né la cresta né grilli per la testa. Di Massimo ha già preso confidenza con Vinovo e nel centro sportivo bianconero ha incontrato i suoi nuovi compagni, i dirigenti della Juventus ed anche i giocatori della Prima squadra. Alessio, il cui cartellino era ancoradi proprietà delSant’Omero Palmese, società di Promozione, arriverà alla Juventus in prestito con diritto di riscatto dove, quasi certamente, resterà almeno fino al termine dell’attuale stagione seppure aggregato alla Primavera.

I bianconeri, secondo quanto riportano i bene informati, non sarebbero infatti intenzionati a girare il giocatore in Serie B nonostante parecchie squadre cadette si siano già fatte sotto per assicurarsi un giocatore di cui sentiremo sicuramente parlare anche nei prossimi mesi. Il talentuoso bomberino, che deve il suo nome alla passione sfrenata del padre per la Juventus e per Alessio Tacchinardi, ha stregato gli osservatori della Juventus a suon di prestazioni sfolgoranti in Serie D dove alla sua prima annatain categoria ha realizzato ben 5 gol in 8 presenze stupendo tutti per la sua velocità, la sua tecnica e la capacità di interpretare in maniera moderna il ruolo di esterno offensivo.

Rappresentato dallo stesso manager di Marco Verratti (Donato Di Campli) Alessio, come detto sarà tesserato solamente a gennaio, ma da metà novembre potrà svolgere il ruolo di rinforzo di lusso nella primavera bianconera allenata da Fabio Grosso. “Non ho mai visto i bianconeri dal vivo e ora mi potrà addirittura succedere di allenarmi con loro – ha raccontato durante un’intervista – vale a dire con campioni del calibro di Buffon a cui avrei sognato anche solo di portare la borsa (… se invece penso che potrei anche ritrovarmi a giocare al suo fianco…!)”.

Come riportato dai media, Claudio Sclosa, responsabile degli osservatori in Italia della Juventus, si è innamorato subito del genio calcistico del ragazzo, specie dopo averlo visto giocare  contro il Monticelli. Fabio Paratici, appena informato, ha chiuso immediatamente la trattativa con un blitz in Abruzzo, beffando sul tempo i tanti club che da mesi seguivano il giocatore, Pescara e Atalanta in primis.

Un vero e proprio colpo di fulmine per la dirigenza bianconera un po’ come accadde con Moreno Torricelli, quando la Juve lo pescò in Serie D dalla Caratese. Nato il 7 maggio 1996, Di Massimo ha il gol nel dna. Rapido, forte fisicamente e con una devastante progressione palla al piede, Alessio è abile a calciare con entrambi i piedi e ama agire sul fronte sinistro d’attacco, per poi rientrare sul destro e tentare la conclusione spesso con tiri a giro. Dopo l’esplosione avvenuta in Promozione tra le fila del Sant’Omero, con cui ha realizzato 17 reti, è stato ceduto in prestito all’Alba Adriatica in Eccellenza, dove è andato a bersaglio 14 volte.

Poi l’avventura in prestito all’Avezzano, l’interessamento dei grandi club e quello ora della Juventus. Alessio viveva fino a poco tempo fa con 600 euro al mese di rimborso spese. Ma il calcio è strano, si sà e a volte mette in contatto due mondi opposti. La Juve ha visto Di Massimo due volte e lo ha bloccato. Alessio davanti ad Aldo Jacopetti, l’osservatore juventino mandato in occasione dell’incontro con il Campobasso, ha giocato così così – ha anche sbagliato un gol a porta vuota, dal limite dell’area piccola – però le qualità, se ci sono, si vedono.

Allora è probabile che a breve un dirigente della Juventus si andrà a sedere al tavolo con il Sant’Omero. “Mi commuoverei”, dice il presidente della società dilettante Biancucci, che lavora all’Unicredit e pensava di vederne tante, ma non questa. Il prezzo è l’ultimo dei problemi – si parla di 100.000 euro – la questione è capire se un ragazzo del ’96 può entrare in prima squadra alla Juve. Un ragazzo del ’96 che gioca in D e due anni fa era 10 chili sopra il peso forma. Un ragazzo del ’96 che ha visto una sola partita di A dal vivo: Ascoli-Milan.

“Quando ho saputo che la Juve mi voleva, mi è scesa la lacrimuccia – dice Alessio – I compagni, in settimana, sbagliavano un passaggio e dicevano ‘Eh scusa, non sono Bonucci’. In realtà a questa favola non credo ancora… però quel gol, in una settimana meno assurda, non l’avrei sbagliato”. A chi sente la sua storia e nel 1992 era abbastanza grande, scatta il pensiero: Torricelli. Moreno faceva lo spedizioniere al “Mobilificio Spinelli” e giocava nella Caratese. Alla Juve nel ’92 mancavano giocatori per due amichevoli e lo chiamò. Dopo le partite Torricelli telefonò in sede: “Ci sono notizie?”. C’erano: preso. Diventò uno della prima squadra, vinse la Champions e l’Intercontinentale ’96. Baggio, che aveva letto del mobilificio, lo chiamava Geppetto. Sbagliava: Torricelli era Pinocchio, il calciatore di legno diventato giocatore di A. Alessio invece è più o meno un disoccupato.

“Ha finito l’Istituto per  Geometri e si è preso due anni senza lavoro per provarci col calcio”, dice papà Concetto. Da piccolo era una mezzala, poi è evoluto in trequartista ed esterno d’attacco. “Sono un destro che gioca a sinistra nel 4-3-3 – ribadisce il baby bianconero – e le mie qualità sono velocità, progressione e ricerca della profondità. Il difetto: a volte assumo degli atteggiamenti sbagliati, con l’arbitro e i compagni, ma sono certo che mi migliorerò”.

Questo articolo è dedicato a tutti quei calciatori (in particolare alle leve ’96, ’97 e ’98) che attualmente militano nelle squadre dilettanti delle categorie Serie D, Eccellenza e Promozione affinchè non dismettano di cullare il sogno di approdare tra i professionisti, un’impresa difficile ma di per se stessa non impossibile da traguardare.

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