Prospettive

Edilizia, “Politica per Passione” plaude al piano casa: “Importante per il rilancio del settore”

Il nuovo contenitore di centro-destra propone un emendamento "migliorativo"

edilizia

Alassio. Gli amministratori e i simpatizzanti di centro-destra del nuovo contenitore politico “Politica per Passione” plaudono all’iniziativa di legge sulla modifica del Piano Casa, “che derivava da una legge quadro fortemente voluta dall’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per rilanciare un settore fortemente in crisi, quello dell’edilizia, che è sempre stato il volano dell’economia, e che ha contribuito in materia determinante, fin dal primo immediato dopoguerra, al ‘miracolo’ italiano. Oggi che la intera filiera dell’edilizia è in crisi, e che solo nell’ultimo anno ha visto licenziamenti per più di 3.000 addetti nella sola regione Liguria, con chiusura di imprese piccole, medie e grandi, con fallimenti, concordati o semplici rinunce all’attività, questa modifica, anche se non completamente risolutiva per il settore, può essere un buon trampolino e un aiuto per imprese, imprenditori e privati”.

“La prima cosa è che la legge detta Piano Casa da Legge straordinaria diventa legge ordinaria, quindi non a scadenza, peraltro andando a recepire premialità introdotte dai Puc di nuova generazione, gli ultimi approvati in Liguria, che di fatto hanno norme simili o uguali a quelle del piano casa per l’incremento sull’esistente. Quindi positivo che le disposizioni di questa legge operano in deroga alla disciplina prevista dagli strumenti urbanistici generali e dai piani comunali vigenti e di quelli operanti in salvaguardia, in attesa dell’inserimento della specifica disciplina comunale per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio esistente nel Piano urbanistico comunale vigente o nel Piano urbanistico comunale da adottare”.

Ma i “benefici” dal punto di vista di “Politica per Passione” non finiscono qui: “Altro fatto positivo è che la modifica della legge porta il premio volumetrico a 200 metri cubi invece dei 170 precedenti, estendendo la possibilità del calcolo per edifici di volumetria esistente compresa fra mille e mille e 500 metri cubi per la parte eccedente la soglia di mille metri cubi del 6 per cento. Inoltre cancella il limite minimo dei 60 metri quadri per i frazionamenti derivanti da interventi di Piano casa, norma avulsa da quelle presenti nei Piani Urbanistici Comunali, per cui valgono le previsioni di superfici minime dettate dai Comuni”.

Ma forse l’innovazione più importante è che “questa modifica alla legge del Piano Casa toglie quella norma scandalosa, frutto dell’ideologia tipicamente ‘sinistra’ della passate giunta regionale ostaggio dell’ultrasinistra radicale e della sinistra del Pd che prevedeva lo scomputo dalla premialità in ampliamento degli immobili condonati in tipologia 1. Come se gli immobili condonati non fossero legittimi a tutti gli effetti, e la legge oggi in vigore fa e faceva, in attesa dell’approvazione di questa modifica, una sperequazione inaccettabile nei confronti degli immobili condonati, che appunto in quanto condonati hanno dignità giuridica come quelli autorizzati per via tradizionale con Concessioni Edilizie, Permesso a Costruire o addirittura precedenti la legge Urbanistica 1150 del 1942”.

“Altro aspetto assolutamente migliorativo della modifica della legge proposta dall’assessore Marco Scajola è la ulteriore premialità di un 20 per cento sui volumi per la demolizione e ricostruzione in altre aree degli edifici che ricadano in aree inondabili con tempo di ritorno cinquantennale o duecentennale, o in aree con suscettività al dissesto alta o molto alta, liberando aree a rischio e ricostruendo in terreni privi di queste problematiche”.

Un consiglio che viene dato dall’assemblea degli amministratori di “Politica per Passione”, per cui è stata scritta una lettera all’assessore Scajola e al presidente Toti, è quello di “intervenire anche sulla definizione di Sito, già modificata nella legge sull’edilizia successiva al Piano Casa, la legge 16/08 e sua integrazione con L.r. n. 9/2012, all’art.14 (con un emendamento di Forza Italia a firma Melgrati, Scajola e Bagnasco),che appunto prevede la demolizione e ricostruzione sul lotto di proprietà. Una battaglia portata avanti dai banchi della minoranza dall’ex capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati e dal consigliere, ieri in opposizione e oggi assessore all’urbanistica Marco Scajola, che avevano proposto questo emendamento già in allora in commissione urbanistica, bocciato dalla maggioranza per motivi ideologici privi di reale fondamento, se non un marcato senso demagogico”.

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