Calcio

Dalle terre del prosecco al lambrusco di Romagna: la bella favola del maestro Pederiva

Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia

Firmino Pederiva

Esistono varie figure e tipologie di allenatori di calcio, ma di coloro che insegnano la tecnica calcistica, individuale e applicata per giovani calciatori da veri professori in materia, credetemi signori, c’è ne sono pochissimi in questo mondo… soprattutto bravi e competenti ed è per questo che il mio speciale dossier sul settore giovanile se ne occupa con riguardo ed il alcuni casi, giocoforza, ne onora la memoria.

Indubbiamente si tratta di un lavoro da certosini, un lavoro adatto solo per quanti abbiano capacità e soprattutto tantissima passione nel cuore da trasmettere ai giovani calciatori. Sto parlando di un lavoro di nicchia che non tutti gli allenatori (anche quelli professionisti) sono in grado di fare in modo soddisfacente. Tutto ciò abbiamo premesso si identifica perfettamente nella storica figura di mister Firmino Pederiva, classe 1944!

Nato a Valdobbiadene, iniziò a tirare i primi calci ad un improbabile pallone di cuoio nell’oratorio di San Francesco, a Venaria Reale, un piccolo comune sito nell’area metropolitana torinese perchè molto probabilmente la sua famiglia Pederiva si era trasferita in Piemonte alla ricerca di una sistemazione migliore. Giocando da laterale destro (allora si diceva terzino fluidificante),

Firmino, dal 1956 al 1961, sempre con la maglia della Juventus, percorse tutte le tappe del settore giovanile bianconero per debuttare poi in Serie C con l’Imperia nel campionato 1962 – 63. Ebbe inizio così la sua carriera di calciatore “di ventura” pedatando sempre sui campi minori: Agrigento, La Spezia, Cosenza, Asti. Per gravi infortuni alle ginocchia dovette smettere, per iniziare nel 1972 la sua attività da tecnico. Generalmente gli istruttori di tecnica calcistica erano (e in parte sono ancora adesso) ex giocatori che, avvalendosi del loro sapere (più pratico che teorico) vivacchiavano e vivacchiano sui prati erbosi nella speranza di plasmare un nuovo campione. Rimini, Cesena, Cesenatico, San Marino, Riccione, Morciano furono le località nelle quali Pederiva insegnò.

Ovunque sia andato, Firmino lasciò il segno, perché il suo insegnamento in quanto era ed è tra quelli che travalicano il puro aspetto agonistico. Consapevole che curare lo sviluppo della mente contemporaneamente alla cura del corpo sia fondamentale per il raggiungimento di un qualunque risultato, egli pretende dai suoi ragazzi una condotta di vita esemplare, il rispetto assoluto dell’etica sportiva, l’accettazione dei giudizi arbitrali. Tutto questo lo ha fatto diventare un vero e proprio guru del calcio baby con un’enorme esperienza da regalare e demandare alle nuove leve, mettendo in atto ed insegnandogli i fondamentali della tecnica del gioco del calcio, cosa che negli ultimi tempi tantissimi allenatori trascurano saltando questo importante percorso per la smania di voler arrivare direttamente all’insegnamento tattico e comportamentale del giocatore in campo. Componenti si importantissime anche queste, ma che risultano inefficienti se in primis non si ha nel proprio bagaglio buona tecnica individuale da poter applicare in funzione di ogni tipo di giocata. I giovani calciatori, allievi di mister Pederiva indubbiamente si sono sempre distinti rispetto ad altri giocatori: si vede a colpo d’occhio che sono dotati di tecnica calcistica più degli altri e tutto questo grazie alla professionalità e alla grande qualità di lavoro svolto dal coach Pederiva.

Il calcio in questi ultimi anni si è notevolmente evoluto e si è velocizzato, e questo è un motivo in più per poter sfruttare le doti tecniche di un giocatore, lo stesso giocatore in primis deve sapere già cosa fare e che gesto tecnico deve sfoderare per arrivare prima dell’avversario o per liberarsene. Uno stop volante, un tocco di palla e un controllo orientato fatto ad alta velocità, sappiate che non è una cosa così semplice come si possa immaginare, in particolar modo poi se si è pressati dall’avversario. Tutto quello che insegna il maestro Pederiva è indubbiamente un valore aggiunto e valorizza tanto il lavoro e la professione in cui il grande Firmino comunica con saggezza e con immensa passione.

Mister Pederiva indubbiamente è un uomo ed un tecnico di forte personalità e a differenza di tanti altri suoi colleghi non ha bisogno di palcoscenici e riflettori per poter apparire, a lui piace “viaggiare a fari spenti” concentrato esclusivamente nella concretezza del suo credo calcistico e nello portare avanti non un singolo progetto ma tanti progetti identificati dai giovani calciatori suoi allievi. Personalmente ho avuto l’onore di poter conoscerlo fin dagli inizi della mia lunga carriera da allenatore e a distanza di tutto questo tempo lo ritrovo ancora più tosto di prima con le stesse energie e con la stessa passione nel donare la sua competenza ed il suo sapere.

Di esperienza ne ha veramente tanta sia in ambito nazionale che sia in quello internazionale. Infatti nel suo onorevole curriculum ci sono le varie esperienze sia con i settori giovanili che con le prime squadre professionistiche e soprattutto una esaltante esperienza in Paraguay. Andare all’estero per fare calcio non è mai facile, anche se è sempre il lavoro più bello del mondo, ma le situazioni e le condizioni per poter lavorare non sono sempre quelle idilliache, ed un allenatore in questi casi si vede veramente di che stoffa è fatto. Tutti quanti gli addetti ai lavori ed i tifosi si focalizzano esclusivamente al calciatore arrivato, praticamente si guarda la punta dell’iceberg ma per fortuna c’è chi crede che per potere ottenere buoni risultati bisogna lavorare dalle fondamenta, considerandolo come la base di tutto…

Certo, Pederiva rifugge il bolso conformismo dei tecnici attuali, dagli abitudinari frequentatori degli studi televisivi agli esempi più vicini di autoreferenzialità né mai si adeguerebbe a ripetere banali frasi di circostanza e luoghi comuni. Audace ricercatore di nuove esperienze, ama, cercare sostegno, per le sue alchimie tattiche, nella solida, sconfinata grammatica della tradizione. Non uso ai compromessi, non ha mai ceduto alle facili formule ed al balbettio delle mode. E’ rimasto sempre sé stesso senza indossare maschere da incantatore o sussieguose penne di pavone.

Oggi, in un mondo dove la parola non gridata non ha più cittadinanza, dove lo slogan da curva serve in politica come nella vita di tutti i giorni, la signorilità educata di Pederiva è un unicum certamente in via d’estinzione. Per parte mia, vorrei sempre e comunque alla guida di una qualsiasi squadra un siffatto uomo. Una persona, Firmino, che ben conosce il significato del dolore. Un uomo che per esperienza sa che gioia e dolore non marciano mai disgiunti e che vivere significa porre un argine al nichilismo, anche quando attorno a noi la speranza sempre più si allontana.

In Italia tuttavia direi che manchino le figure come mister Pederiva, che sarebbero da clonare e portare come esempio sui vari campi da calcio dei settori giovanili. Raccontando brevemente il personaggio Firmino Pederiva, vorremmo tentare di sensibilizzare maggiormente i vari presidenti e dirigenti delle società calcistiche, specie dei settori giovanili, ad investire su queste figure professionali fondamentali per la crescita dei loro giovani calciatori tesserati e di conseguenza per la crescita di un intero movimento calcistico.

Queste in sintesi sono state le tappe più importanti della sua carriera:
– in veste di Responsabile Tecnico, tra le sue principali squadre ci annoverano Cesena, Rimini, Cesenatico, Pievegina, Federazione Sammarinese Giuoco Calcio (in cui opera a tutt’oggi);
– una importante esperienza all’estero nel 2003 come coordinatore generale del centro calcistico di alto rendimento “Victoria 2001″ di Assuncion Paraguay.
– nella sua vita interamente dedicata al Calcio ha vinto tre campionati italiani:
1961-62 da giocatore Cat. Juniores A.C. Cenesia (To)
1992-93 da allenatore cat. Giovanissimi Rivazurra Calcio
1995-1996 da responsabile Tecnico Cat. Allievi San Marino Calcio
– è infine risultato vincitore della Panchina D’oro Settore Giovanile nell’anno 1993-1994.

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