Albenga. Una grande manifestazione delle comunità islamiche liguri contro il terrorismo che dovrebbe svolgersi ad Albenga, probabilmente alla foce del fiume Centa. Dalla cittadina ingauna arriva l’appello a tutto il mondo musulmano per realizzare l’iniziativa: l’idea è di Giuliano Arnaldi, presidente della Fondazione Tribale-Globale che da anni si occupa di eventi legati alle culture extra-europee e ai processi di integrazione.
Giuliano Arnaldi ha proposto la manifestazione pubblica dopo i tragici fatti di Parigi, contattando già i principali esponenti delle comunità islamiche savonesi e liguri e c’è l’accordo del presidente delle Comunità Musulmane della Ligura, Zaahor Ahmad Zargar. [legge]
“Sarebbe un grande raduno, senza precedenti, il segnale che tutti aspettano dal popolo arabo, con il coinvolgimento delle varie associazioni mussulmane. A loro chiediamo di fare come fece il Pci ai tempi della Brigate Rosse…”.
“Nell’albenganese la comunità islamica è presente e radicata, molti sono lavoratori e gestori di attività e per questo devono fare la loro parte per la legalità e la sicurezza. Forse per loro più di altri il terrorismo è il nemico peggiore e per questo motivo sono convinto che risponderanno all’appello” aggiunge ancora Arnaldi.
L’appello e la chiamata a raccolta del popolo arabo hanno già raccolto i primi consensi, anche se restano le incognite ancora da risolvere su logistica e sicurezza di una manifestazione pubblica di livello regionale.
Ecco l’invito rivolto ai musulmani:
“Dopo i fatti di Parigi abbiamo tutti bisogno di un cambio di passo, abbiamo tutti bisogno che la grande moltitudine dei Musulmani moderati, buoni e onesti prenda le distanze da chi si dice loro fratello e ammazza in nome di un Padre che dichiara comune. Non sono fratelli che sbagliano, non hanno un padre , non sono umani. Sono carnefici, e le loro vittime sono coloro che uccidono ma anche chi rischia di essere ulteriormente emarginato e perseguitato in conseguenza dei loro gesti folli, a cominciare dai profughi”.
“Anche per questo chiedo a ciascun vero Musulmano un gesto pubblico, forte, senza se e senza ma. Non bastano più solo preghiere e comunicati. Alzate la voce in nome dell’Umanità. Molti di Voi hanno scelto questa terra per vivere, e la arricchiscono con idee e gesti concreti. È la terra di Felice Cascione e di Guido Rossa: è il posto giusto per ripartire nel nome di quella Misericordia che ci rende fratelli, se Dio vorrà e se noi ne saremo capaci”.
“Voglio dire un’ultima cosa. Il signor Hamza Roberto Piccardo, esponente del U.C.I.I. ha recentemente parlato di ciò che il Pci fece nei tempi tragici delle Brigate Rosse. Io c’ero , e come i miei Compagni parlai forte e chiaro: qualcuno di noi prese solo insulti e sputi, qualcuno, come Guido Rossa , sacrificò la sua vita. Ma facemmo terra bruciata attorno ai cosiddetti “compagni che sbagliano”. Li isolammo nelle fabbriche, nelle Università, nei quartieri e riempimmo le piazze con le nostre bandiere. E fu la fine del terrorismo, la fine delle BR. Credo che quel comportamento possa essere oggi utile ed attualissimo esempio”
conclude Arnaldi.