Sfottò al vicesindaco

Ad Albenga la “superminoranza” elenca le emergenze: pulizia, sicurezza e sociale

minoranza albenga

Albenga. “Il documento della superminoranza”. Così i consiglieri comunali Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone (Forza Italia) e le leghiste Rosy Guarnieri e Cristina Porro definiscono la loro denuncia su quelle che, a loro dire, sono le attuali emergenze di Albenga: pulizia, sicurezza e sociale.

Sul primo punto, i quattro consiglieri scrivono: “Questa maggioranza che amministra Albenga non può giustificare la sempre maggiore sporcizia della città, tirando in ballo che la ditta appaltatrice (operante dall’aprile 2013) è stata selezionata con un bando pubblico sotto la precedente amministrazione. Ci sono norme giuridiche, contemplate in quel bando, che permettono il controllo dell’operato della Teknoservice applicando anche sanzioni per eventuali rilevate inadempienze nell’esecuzione dei servizi, e, qualora il servizio sia inefficace, anche la risoluzione/rescissione del contratto. Albenga si appresta a pagare la Tari con un servizio di pulizia delle strade e di raccolta dei rifiuti grossolano e mediocre. Con tombini completamente intasati di foglie e spazzatura proprio nei mesi delle piogge storicamente più critici per la nostra città. Ci sono tutte le ragioni che già molti cittadini invocano per non pagare la Tari e se dobbiamo lanciare un segnale a questa amministrazione per darsi una svegliata, potremmo decidere di non pagare anche noi le imposte sulla spazzatura e di organizzare una manifestazione in piazza”.

L’altra emergenza, come detto, quella della sicurezza: “A fronte delle tante parole spese in campagna elettorale, come non bastasse anche sulla base delle indicazioni raccolte in un incontro organizzato nel maggio 2014 con il criminologo Stefano Padovani, coordinatore delle attività di ricerca dell’Osservatorio sulla Sicurezza Urbana della Regione Liguria, Giorgio Cangiano ha completamente fallito il suo impegno nel garantire maggiore sicurezza in città. I reati legati ai furti e allo spaccio sono aumentati e, soprattutto, dopo le tante denunce pervenute dai cittadini residenti, nulla è stato fatto per garantire una maggiore percezione della sicurezza. La caserma dei vigili è comandata da un dirigente preso in prestito, per metà tempo, da Loano, con il risultato che abbiamo un comandante a metà e nessuno che coordini h 24, in maniera efficace, gli oltre 50 vigili urbani comunali. Negli ultimi tempi sono stati registrati fenomeni di nuova criminalità, come le tante autovetture incendiate durante le ore notturne. Il Sindaco Cangiano ha richiesto la convocazione di un comitato provinciale della sicurezza sulla scorta dei risultati delle indagini delle forze dell’Ordine o si è preoccupato di mettere in sicurezze le sole autovetture di famiglia?”.

“Sul sociale, poi, ci pare il deserto dei tartari – proseguono – Al martedì e al giovedì riceviamo, in Comune, tante persone che oggi giorno l’Assessore Vespo schiva, entrando e uscendo dalle porte di servizio, per evitare di sentirsi rinfacciare mancate promesse o impegni falliti. Famiglie che chiedono aiuto e che in qualche modo si vedono negare un sostegno con la motivazione che tanto anche un piccolo contributo non sarebbe in grado di sistemare i debiti di quel padre di famiglia o di quella ragazza-madre rimasti senza lavoro. Diversi cittadini disoccupati vorrebbero avere il privilegio di essere segnalati e sostenuti dagli “amici degli amici” per ricevere fortunosamente una borsa lavoro da 300/400 euro mensili ad esempio presso il Circolo culturale della Trinacria che, voce di popolo, svolge illegalmente l’attività commerciale. Tutte situazioni così “border line” sotto il profilo della legittimità da aver spinto Angela Elena, il funzionario dei Servizi Sociali, posizione organizzativa, persona di grande capacità lavorativa dimostrata in tutti i settori dove ha prestato servizio, a rassegnare le dimissioni dalla posizione organizzativa già una settimana fa e, ad oggi, dopo ben nove giorni, il dipendente ancora non è stato neppure convocato dal Sindaco per spiegare le ragioni di una rinuncia che mai in passato era stata registrata all’interno del palazzo civico”.

“Volano, dice il vicesindaco, insulti durante i Consigli Comunali? Suggeriamo al vicesindaco di cambiare il giochino tra le applicazioni del suo smartphone. Probabilmente troppo distratto tra ansia e stress per le novità dei giochini, vive un consiglio comunale virtuale dove al posto dei consiglieri c’è il joystick e qualche personaggio surreale”, concludono.

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