La denuncia

Villanova, crolla una tettoia alla Piaggio e un lavoratore accusa: “Progetto frettoloso e sbagliato”

Secondo il dipendente il cedimento è solo la punta dell'iceberg: "Cartongessi zuppi d'acqua piovana, gas che entrano nei condotti dell'aria"

tettoia piaggio

Villanova d’Albenga. Crollo all’interno dello stabilimento di Villanova d’Albenga di Piaggio Aerospace: la copertura del parcheggio moto ha ceduto è si è abbattuta al suolo, senza fortunatamente causare feriti.

A segnalarlo un dipendente dell’azienda (che ha chiesto di rimanere anonimo), che trae spunto dall’accaduto per puntare il dito sulla presunta scarsa solidità delle strutture dell’impianto. “Questo è il primo cedimento strutturale serio ed evidente, dopo poco più di un anno – ci racconta – ma quello di ieri è solo l’esempio più evidente e visibile di come è stato costruito il nuovo stabilimento Piaggio. Tutto è obsoleto, fatto per non durare: tettoie che volano al primo vento, quando sarebbe bastato valutare correttamente la zona scegliendo di costruire in maniera più solida; muri, uffici, servizi igienici e persino sale prova motori interamente costruiti in cartongesso, ad oggi già zuppi d’acqua piovana infiltrata dal tetto e da copiose perdite degli stessi impianti”.

“Sarà anche uno stabilimento all’avanguardia – prosegue il lavoratore – ma non durerà. Se il primo vento della stagione scoperchia una tettoia del parcheggio chissà le future perturbazioni cosa potranno demolire? Ringraziando Dio ho un posto di lavoro (non tutti sono riusciti a mantenerlo), ma nulla è cambiato in meglio dal vecchio stabilimento centenario di Finale… freddissimo di inverno e bollente in estate, umido in caso di pioggia e a rischio in caso di vento forte“.

Sotto accusa finisce dunque la progettazione, secondo il lavoratore sbagliata perché fatta senza tenere conto della ventosità della zona: “Tutto è stato costruito all’interno di un aeroporto internazionale, dove ogni 15 minuti si registrano dati meteo da anni, e nessuno ha pensato di valutare tali dati per progettare uno stabilimento di 51000 metri quadri? – si chiede – Nei giorni particolarmente ventosi in diverse aree, mentre ci sono in prova i motori, non si respira per l’odore dei gas di scarico, che si incanalano nei condotti di aspirazione dell’aria posti alla stessa altezza dei camini delle sale prova motori”.

“Ad oggi, fortunatamente, si sono verificati solo danni a cose nel nuovo stabilimento” conclude il dipendente, che si chiede: “Errori di progetto, o piuttosto una costruzione fatta con tale fretta da sottovalutare rischi seri per i lavoratori?“.

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