Varazze. “Mentre le leggi nazionali penalizzano fortemente le società a partecipazione pubblica e ne prevedono la drastica riduzione, il Comune di Varazze fa esattamente il contrario ovvero entra come socio di minoranza in una società pubblica per affidare “in house” il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti, evitando una importante gara di appalto con base contrattuale superiore ai 2 milioni di euro annui”. A parlare è Gianantonio Cerruti, capogruppo consiliare di “Amo Varazze” e uno degli avversari dell’attuale sindaco Alessandro Bozzano alle ultime elezioni.
Nel suo mirino finisce la decisione dell’amministrazione, una volta concluso l’appalto quadriennale per la raccolta rifiuti con la TeknoService di Piossasco, di acquisire dal Comune di Vado Ligure il 2,66% delle quote della controllata società Servizi Ambientali Territoriali (SAT Spa) nella prospettiva di affidare “in house”, cioè ad una società partecipata dal Comune, i servizi di igiene ambientale. “Questo – spiegavano dal Comune – anche alla luce di quanto stabilito dalla Provincia di Savona nel definire gli indirizzi provinciali per la gestione transitoria del servizio in attesa dell’approvazione del Piano d’Ambito previsto dalla lgge regionale 12/2015 e dal Piano regionale per la gestione dei rifiuti”.
Una scelta che Cerruti contesta: “Negli atti visionati non vi sono adeguate motivazioni che giustifichino il mancato ricorso ad una gara ad evidenza pubblica, unico strumento in grado di garantire la massima convenienza in termini di economicità ed efficienza del servizio. Il tutto in barba ai principi di concorrenza e libero mercato. E’ un’operazione esclusivamente politica, costruita ad arte per inserire il comune di Varazze in un nuovo ‘carrozzone’, il tutto a rischio dei varazzini. Il nostro comune partecipa già in due società pubbliche tra cui anche ACTS, una società in perenne deficit in cui si è dovuto ripianare i debiti negli ultimi anni”.
“Siamo fortemente contrari all’ingresso nell’ennesima partecipata pubblica – prosegue Cerruti – nella quale i maggiori azionisti sono i comuni con amministrazioni targate PD quali Vado Ligure, Albissola Marina, Celle Ligure, Millesimo, Quiliano, ecc. Tantomeno è opportuno che il comune di Vado, che detiene la maggioranza della partecipata in questione con il 68%, possa venire a darci lezioni di gestione dei rifiuti e di come si gestisce l’ambiente all’interno di un comune a vocazione turistica come il nostro”.
“Nonostante le nostre richieste per giustificare tale operazione, non ci risultano benefici, chiari e certi, di natura economica per la città – insiste Cerruti – Ci risulta invece una operazione politica per cedere il ciclo della raccolta e gestione dei rifiuti per chissà quali accordi provinciali non resi noti. In questa maniera l’amministrazione rinuncia a gestire il nostro territorio e delega le proprie responsabilità politico-amministrative ad una società interamente pubblica che dal prossimo anno farà aumentare esponenzialmente i costi e quindi la tassa sui rifiuti (TARI) a danno dei varazzini”.
“Altro che cambiare storia e guardare al futuro – conclude – qui si svende il territorio e si consegnano le chiavi della città per metterle in mano ai tristi giochi della politica provinciale della sinistra, il tutto a scapito e danno dei cittadini”.