Beigua. Sul caso della cava di titanio sul Monte Tarinè nel Parco del Beigua resta alta la preoccupazione del Comitato di cittadini che si batte contro un possibile sfruttamento minerario. Dopo la delibera regionale del luglio scorso che sembrava avesse scritto la parola fine sulla vicenda, è arrivato il ricorso al Tar della società Ciet (la Compagnia Europea per il Titanio che aveva manifestato interesse per l’area) che ha sollevato dubbi circa la costituzionalità del provvedimento nonché delle leggi e regolamenti dei parchi, “in contrasto con la libera impresa”.
“Questo fatto, unito alle affermazioni dell’attuale presidente della Regione Liguria Toti che ritiene che in Liguria ci siano troppi parchi, non costituisce un attacco frontale al solo parco del Beigua ed alla questione della miniera di titanio, ma al concetto stesso di Parco. Questo aspetto è ancora più preoccupante se si considera anche che in questi giorni si sta decidendo sul trattato TTIP il cui obiettivo è proprio quello di sottrarre agli stati la sovranità su molte leggi di tutela ambientale e non solo” spiega il Comitato Spontaneo Amici del Tarinè.
“Abbiamo consegnato le nostre osservazioni corredate da quasi duemila firme raccolte in sole due settimane, ma questo fatto non viene mai citato da nessuno né dalla stessa CET nel suo ricorso, quasi che la volontà popolare non avesse alcun peso, o peggio, per nasconderla”.
“Come cittadini siamo preoccupati per la latitanza delle istituzioni in un silenzio generale su di una vicenda molto importante, che ricadrà soprattutto sul futuro della Liguria e, lo ribadiamo, su quello delle norme di salvaguardia ambientale”.
“Ulteriore motivo di riflessione sono le posizioni della massima istituzione regionale ligure, il cui silenzio generale su questa vicenda, possano favorire la promulgazione di riforme e regole le cui conseguenze avranno ricadute negative sui parchi naturalistici, istituzioni fondamentali per la salvaguardia ambientale”.
“La tutela del Beigua è un bene comune italiano, oltre che ligure, rappresentando una zona di pregio e un enclave che a differenza di molte altre zone della Liguria è rimasto pressoché incontaminato. Il Beigua rimane, come documentato, una delle poche zone di pregio naturalistico e prive di inquinamento. Si sottolinea che l’apertura di una cava/miniera di quelle proporzioni, considerando che comporterebbe la realizzazione di opere ed interventi accessori, variazione del flusso di traffico pesante, avrebbe pesanti ricadute anche sul resto del Parco”.