Savona. Ha toccato anche Savona la mobilitazione generale sulla riforma del sistema previdenziale (la legge Fornero) organizzata dalle tre sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil a livello nazionale.
Questa mattina davanti alla prefettura di piazza Saffi si è tenuta una manifestazione a cui hanno preso parte decine di persone che chiedono la modifica dell’attuale sistema previdenziale. La richiesta dei sindacati al Governo è quella di individuare soluzioni adeguate ai problemi aperti sulle pensioni dal Governo Monti, con particolare riferimento ad esodati, lavori usuranti, lavoratori precoci e per sbloccare il mercato del lavoro, offrendo nuove opportunità di occupazione ai giovani.
“Cancellando la possibilità di accedere al pensionamento tramite il sistema delle ‘quote’ derivanti dalla combinazione tra età anagrafica e anzianità contributiva, senza tenere conto delle esigenze di riorganizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi delle imprese e del lavoro usurante – si legge in una nota congiunta dei tre sindacati confederali – si è ostacolata la crescita del tasso di attività dei giovani e trasformato centinaia di migliaia di persone ormai prossime alla pensione in ‘casi di assistenza’, riprodotto diseconomie, sprechi, disagio economico e sociale”.
“La legge Fornero va cambiata – dice senza mezzi termini il segretario generale della Cgil di Savona Giulia Stella – E’ iniqua nei confronti di coloro i quali devono andare in pensione e di quelli che in pensione sono già perché allunga l’età lavorativa (si lavorerà fino ai 70 anni), diminuisce le pensioni e aumenta le tasse su quelle già erogate. Il primo atto del Governo Monti per combattere la crisi è stato scaricato sui pensionati e sui lavoratori. E’ una legge iniqua che va cambiata”.
Simone Pesce della Cisl ha chiosato: “C’è urgenza di intervenire su questo argomento. Noi lo diciamo ormai da tempo e ora chiediamo un intervento già a partire dalla legge di Stabilità che è in via di discussione ed emenazione. Chiediamo un intervento urgente perché crediamo che sia necessario affrontare il tema degli esodati una volta per tutte e trovare le soluzioni per creare una staffetta generazionale tra chi esce dal mondo del lavoro e chi può entrarci. Secondo noi ci sono anche le possibilità economiche per sostenere questi interventi. Non chiediamo iniziative totali, ma iniziative graduali che affrontino il problema una volta per tutte”.
Umberto Firpo della Uil ha aggiunto: “Noi riteniamo che la riforma del sistema previdenziale vada cambiata in modo significativo. La riforma Fornero è stata fatta in un momento difficilissimo del nostro paese e non ha fatto giustizia sociale. Ha colpito in maniera molto forte i pensionati e i pensionandi (perché di questo si tratta) per fare cassa. A regime prenderà circa 80 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati italiani. Il Governo, pur tenendo conto dei bilanci generali, deve modificare la riforma Fornero. Questo è ciò che chiediamo per dare ai pensionandi futuri una flessibilità in uscita e quindi la possibilità ai giovani di poter accedere al mondo del lavoro. C’è crisi, questo imbuto che crea la legge Fornero non dà la possibilità ai giovani di accedere al mondo del lavoro. E’ uno dei motivi per cui abbiamo ritenuto necessario aprire un tavolo di trattativa nazionale con il Governo”.
La manifestazione di oggi è di portata nazionale ed è quindi “destinata” al premier Matteo Renzi e al suo esecutivo: “Ci aspettiamo che il Governo si ravveda, anche se non ha inserito nella Finanziaria il tema delle pensioni. Deve pensare ai cittadini che in questi anni hanno pagato la crisi, alle famiglie di pensionati che si sono fatte carico dei figli disoccupati, a coloro i quali sono andati in mobilità e non hanno più né il posto di lavoro né la pensione come gli esodati. Deve pensare a tutte le risorse che questi lavoratori e pensionati riversano nelle tasche dello Stato e che altri non riversano affatto, dato che si picchia sempre sui soliti”.
Al termine della manifestazione i delegati sindacali hanno incontrato il vice prefetto vicario Giuseppe Montella, che ha raccolto le istanze dei rappresentanti dei lavoratori e le invierà a Roma.