Savona. Il Movimento Consumatori di Savona ha illustrato la sentenza con la quale il giudice di pace ha condannato Poste Italiane al risarcimento di 22 risparmiatori per la vicenda degli interessi sui buoni fruttiferi. E ha parlato delle iniziative future dell’associazione.
Così il legale Alessandra Gemelli, che ha condotto la battaglia legale del movimento savonese: “Abbiamo raggiunto un ottimo risultato e non era scontato. Ora dobbiamo andare avanti nella battaglia: la sentenza ha sposato la nostra linea difensiva, molto dettagliata e approfondita. Importante, inoltre, l’aver stabilito che la differenza sugli interessi è dovuta ai consumatori e quanti hanno investito i loro risparmi nei buoni fruttiferi”.
“Poste Italiane continua a far riferimento ad una interpretazione di una sentenza della Corte Costituzionale del 2007 dai contenuti opposti rispetto a quella del giudice di pace. Invece, il decreto ministeriale non può essere applicato retroattivamente” aggiunge l’avvocato. A causa del decreto ministeriale del 1986 del Governo Goria, infatti, i risparmiatori si erano visti abbassare i tassi di interesse dei loro buoni fruttiferi.
“Stiamo cercando di mettere in campo la nostra forza per cercare di convincere la politica a fare un passo importante: è stata una ingiustizia nei confronti di tanti risparmiatori – aggiunge Roberto De Cia, presidente del movimento savonese -. Chiederemo ai parlamentari savonesi e a quelli italiani affinchè Poste Italiane possa attingere dal salvadanaio acquisito con la quotazione in Borsa, 3,2 mld e 200 mln di euro, per risarcire le famiglie che hanno subito la clamorosa beffa: si parla di poco più di 80 mln di euro. Ma al di là dei soldi è un fatto di giustizia e per questo proseguiremo la nostra battaglia legale e politica”.