Accordo siglato

Piattaforma di Vado, con l’arrivo delle gru scatta il countdown: “Apertura commerciale nel gennaio 2018” fotogallery

Nella sede vadese di Apm Terminals è stato firmato il contratto per la costruzione delle gru: commessa affidata ai cinesi di Zpmc

Vado L. E’ stato sottoscritto questa mattina, nella sede vadese di Apm Terminals, in via Tommaseo, il contratto per la costruzione e consegna di 4 grandi gru STS (ship- to- shore) per il trasferimento dei contenitori da nave a banchina, e di 14 ARMG (gru automatizzate da piazzale su rotaia) per il nuovo terminal container in fase di realizzazione nella rada di Vado Ligure.

Con la firma di questa mattina il progetto della piattaforma Maersk accelera ulteriormente e inizia ad avere tempistiche certe. Il primo ad esprimere grande soddisfazione è stato Carlo Merli, amministratore delegato di Apm Terminals Italia: “Con l’ordine di oggi lanciamo l’acquisto del primo lotto di gru di banchina e piazzale per il nuovo terminal. Da questo momento l’orologio scandisce i secondi, i minuti, i giorni che mancano all’apertura che prevediamo essere per dicembre 2017″.

Merli è convinto che l’importanza strategica della piattaforma non sia più in discussione: “Direi che il consenso, sia pubblico che istituzionale, attorno a quest’opera adesso è conquistato. Noi crediamo che sia un’opera che ha tantissimo senso nello sviluppo della competitività dei porti liguri e quindi la certezza è che faremo un buon lavoro”.

Nessuna preoccupazione invece in merito ad un possibile accorpamento dell’Autorità Portuale di Savona-Vado con Genova: “Il cambio della governance dei porti italiani dovrà andare nell’ordine di favorire gli investimenti sia presenti che futuri quindi siamo convinti che sia un processo positivo, soprattutto se sarà veramente di sistema. I fondamentali che stavano alla base di questa scelta strategica si sono confermati attraverso questi anni in cui, è vero, il mondo è cambiato due o tre volte, ma alla fine un terminal gateway per grandi navi in questo sistema portuale rimane una necessità e noi pensiamo di poter soddisfare questa esigenza”.

Alle parole di Merli hanno fatto eco quelle del presidente dell’Autorità Portuale Gian Luigi Miazza: “Oggi è un momento veramente importante perché viene scandito un elemento essenziale: l’acquisto di buona parte delle gru che poi saranno installate sulla piattaforma. Credo che da oggi inizi anche un countdown molto puntuale che ci porterà, come detto, ad avere nel mese di marzo o aprile 2017 la disponibilità dei terreni per ospitare queste gru. Comincia quindi un conto alla rovescia dal quale nessuno può sottrarci e che ci porterà a mantenere gli impegni presi”.

Il presidnete Miazza si dimostra sereno anche davanti alla possibiulità che chi era contrario alla piattaforma possa tornare a farsi sentire: “Io credo che il dibattito sia continuamente aperto ed è giusto sia così perché le opere vanno avanti. Sono tutte situazioni comunque ampiamente previste dalle progettualità e quindi ritengo che non ci siano problematiche di nessun tipo. E’ evidente però che sono cambiamenti sul territorio che avvengono ed avverranno in modo abbastanza repentino, perché nei prossimi due o tre anni ci sarà una rivoluzione copernicana rispetto a quanto c’è oggi, ed è giusto che noi possiamo essere vicini a coloro che magari ci possono dare indicazioni e consigli per lavorare meglio ed evitare problematiche di ogni tipo”.

A spiegare nel dettaglio che tipo di infrastrutture sono destinate a raggiungere Vado ci ha pensato Jens Peder Nielsen, responsabile del progetto della piattaforma di Vado Ligure: “Arrivano quattro gru di banchina e quattordici per il piazzale. Quest’ultime sono automatizzate e saranno le prime di questo genere in Italia. Arriveranno nella primavera 2017 e dopo inizierà una fase tecnica dove verranno testate e attrezzate con diversi software per arrivare all’apertura commerciale del terminal nel gennaio 2018”.

“Il nostro investimento totale sarà intorno a 150 milioni di euro, di cui 50 milioni sono destinati ai lavori civili, mentre gli altri 100 sono per le cosiddette sovrastrutture, ovvero le gru, i mezzi per movimentare i container e i sistemi informatici. Forse un investimento di questo genere fa notizia, ma per noi questa è la normale grandezza di un investimento per un terminal che si costruisce da zero” conclude Nielsen.

La commessa è stata affidata ai cinesi di Zhenhua Shangai (ZPMC), il più grande costruttore mondiale di macchine portuali. La piattaforma, una volta a pieno regime, avrà una capacità annua di 800.000 contenitori e, grazie ai profondi fondali, avrà la possibilità di gestire le grandi navi in grado di trasportare 18.000 containers. L’operatività del terminal avrà inizio nel gennaio 2018.

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