Savona. “Camminiamo insieme”. E’ questo lo slogan dell’Obesity day 2015, la giornata di sensibilizzazione ed informazione sul tema “obesità”, promossa tutti gli anni il 10 ottobre da ADI – Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione clinica tramite la sua Fondazione(ADI – www.adiitalia.net).
Il focus di quest’anno è in continuità con quello scelto per lo scorso anno, “Facciamo insieme il primo passo”, a sottolineare l’importanza strategica dell’attività fisica nel conseguire un peso adeguato e dunque uno stato di salute buono, al riparo dalle principali complicanze – metaboliche, cardiovascolari, respiratorie, osteo-articolari ed oncologiche – derivanti dall’eccesso ponderale.
L’attività fisica è dunque la parola d’ordine di questa quindicesima edizione: l’intento è promuovere uno stile di vita attivo. “Per raggiungere risultati ottimali è sufficiente camminare a passo sostenuto/svelto per almeno 150 minuti a settimana. Recenti studi indicano che un’attività motoria condotta per un tempo inferiore ai 150 minuti a settimana non modifichi significativamente il peso, tempi superiori determinano modesti decrementi (2-3 kg), mentre tempi compresi tra 225-420 minuti/settimana realizzano un calo ponderale dai 5 ai 7,5 kg” spiegano i dietologi dell’Al 2 Savonese.
“L’attività fisica, praticata a media intensità 2-3 volte a settimana, nei pazienti obesi o sovrappeso, è un importante strumento terapeutico che influenza positivamente il calo ponderale ed il mantenimento dei risultati raggiunti, oltre che – dal punto di vista psicologico – il senso di autostima ed autoefficacia e migliora, nei pazienti diabetici, il compenso glicometabolico” proseguono i Dietologi dell’Asl.
Anche quest’anno l’Asl 2 Savonese, aderisce alla Giornata, con la predisposizione di un punto informativo situato nell’atrio dei Poliambulatori di via Collodi a Savona.
Domani, anticipando di un giorno la giornata nazionale, dalle ore 9,00 alle 13,00, esperti in Dietologia saranno a disposizione per offrire informazioni, consigli, documentazione e materiale illustrativo sull’argomento; sarà anche possibile effettuare la misurazione della circonferenza addominale ed il calcolo dell’indice di massa corporea (BMI), valore che, mettendo in rapporto il peso con l’altezza, consente di individuare rapidamente le situazioni di normalità, sovrappeso od obesità.
I dati epidemiologici
Secondo dati dell’OMS, la prevalenza dell’obesità a livello mondiale è raddoppiata dal 1980 ad oggi; nel 2008 si contavano oltre 1,4 miliardi di adulti in sovrappeso (il 35% della popolazione); di questi, oltre 200 milioni di uomini e oltre 300 milioni di donne erano obesi (l’11% della popolazione).
Nel frattempo, il problema ha iniziato ad interessare anche le fasce più giovani della popolazione: si stima che nel 2011 ci fossero nel mondo oltre 40 milioni di bambini minori di 5 anni in sovrappeso.
A livello nazionale, il sistema di monitoraggio ‘OKkio alla Salute’ 2012 del Centro nazionale di prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della Salute (raccolta di dati antropometrici e sugli stili di vita dei bambini delle terza classe primaria, di 8-9 anni di età) ha riportato che: il 22,2% dei bambini in questa fascia di età è in sovrappeso e il 10,6% è in condizioni di obesità (con percentuali più alte nelle regioni del centro e del sud).
Il progetto HBSC – Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), studio multicentrico internazionale a cui aderisce anche l’Italia, con l’obiettivo di approfondire le conoscenze sulla salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni, nel 2010 ha evidenziato che la frequenza dei ragazzi in sovrappeso e obesi è più elevata negli 11enni (29,3% nei maschi e 19,5% nelle femmine), che nei 15enni (25,6% nei maschi e 12,3% nelle femmine).
Secondo i dati raccolti nel 2010 dal sistema di sorveglianza Passi, in Italia il 32% degli adulti è sovrappeso, mentre l’11% è obeso. In totale, oltre 4 adulti su 10 (42%) sono cioè in eccesso ponderale in Italia. “Passi d’argento”, il sistema sperimentale (avviato in 7 Regioni italiane) di sorveglianza della salute della popolazione anziana, infine indica che: nella popolazione tra i 65 e i 75 anni di età sono in sovrappeso/obesi il 60% degli individui; tra i 75 e gli 84 anni le persone in sovrappeso/obesità sono il 53%; e tra gli ultra 85enni il 42%.
Cosa Fare
L’obesità, uno dei principali problemi di salute pubblica, è causata – nella maggior parte dei casi – da stili di vita scorretti (alimentazione eccessiva e sbilanciata, accompagnata dalla tendenza alla sedentarietà): è quindi una condizione ampiamente prevenibile con una corretta informazione e l’adesione a stili di vita più sani ed equilibrati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato già dal 1997 l’obesità come “malattia sociale”, la cui prevenzione e cura deve far parte in modo imperativo delle politiche sanitarie nazionali. Dunque, sovrappeso e obesità sono problemi di salute e non solo questioni estetiche: le condizioni di eccesso ponderale favoriscono infatti la comparsa di molte malattie metaboliche (diabete, ipercolesterolemia, gotta, ecc.) e cardiovascolari (ipertensione, arteriosclerosi), ma anche di altre meno comuni condizioni cliniche, quali: insufficienza respiratoria, calcolosi epatica ed alcuni tipi di tumore.
La dieta, basata dunque su scelte alimentari quali-quantitative quotidiane ragionate, può quindi essere considerata a tutti gli effetti – insieme, come già s’è detto, ad un’indispensabile quota di attività fisica – un essenziale strumento migliorativo delle condizioni di salute globali del singolo individuo e quindi della collettività.
Perciò, è fondamentale il supporto di uno specialista qualificato, capace di valutare le caratteristiche, le problematicità e le necessità di ciascuno ed è da bandire il tanto diffuso “fai da te”.
Per maggiori dettagli sull’Obesity Day si può visitare il sito dedicato: www.obesityday.org