Il bacio di giuda

“Mi ha lasciato con un bacino”, ma intanto avvertiva il killer fotogallery video

Racconto shock di Renato Costa, l'80enne aggredito ieri: ecco come ha fatto a salvarsi

Savona. “Io e mio figlio siamo arrivati al portone, lui mi ha dato un bacino e se ne è andato…“. Fanno venire i brividi le parole di Renato Costa, 80 anni: e a far rabbrividire è la consapevolezza che, in quegli stessi istanti, il figlio Rinaldo stava avvisando via sms l’amico Andrea Invincibile perché portasse a compimento l’omicidio del padre. Quel padre che stava baciando.

Un vero e proprio “bacio di Giuda”, dunque. Perché, durante quella colazione insieme, durante il tragitto a casa, durante quel fatidico “bacino”, Rinaldo Costa progettava di ammazzarlo. Un’idea coltivata da almeno un mese, e messa in atto ieri grazie ad Andrea Invincibile, killer assoldato con 10.000 euro per liberare il figlio dell’ingombrante presenza del padre nella casa di famiglia. Una casa che Rinaldo voleva per sé, e che invece temeva il padre potesse lasciare in eredità alla nuova compagna, una 49enne delle isole Mauritius.

E così, nella mente stravolta dal panico di Rinaldo, diventava sempre più imperativo uccidere il proprio padre prima che quest’ultimo potesse prendere la tanto temuta decisione e fare testamento in favore della donna. Renato doveva morire ora, ora che non c’era alcun pezzo di carta tra lui e l’eredità. E così inizia il piano con Invincibile, la partita a scacchi sugli spostamenti del padre e della compagna, inviati via sms al futuro assassino.

E’ il copione andato in scena ieri mattina. A colazione insieme, padre, figlio e la donna. Come una famiglia. Poi lei va a fare la spesa, e lui accompagna a casa l’anziano padre, cardiopatico e con un bypass. Mentre cammina invia ad Invincibile i messaggi ritrovati poi dai carabinieri: “Stiamo arrivando”. E Invincibile è pronto, col passamontagna in testa e i guanti di lattice: nascosto in casa, Andrea (43 anni) ha già deciso come uccidere Renato (80). Provocandogli un arresto cardiaco, schiacciandogli selvaggiamente la cassa toracica con le ginocchia; oppure soffocandolo, con un cuscino in faccia che Invincibile si porta da casa.

Savona, assolda un killer per uccidere il padre

Finirà per provare entrambe le soluzioni, ma senza successo: Renato afferra al volo la situazione e reagisce per primo. Urla “Brutto bastardo” in faccia a quell’assalitore mascherato e gli sferra due pugni in faccia, spaccandogli il labbro e facendolo sanguinare. Invincibile riesce comunque a buttarlo a terra (“forse con un calcio – ricorda Renato – o forse con una pistola elettrica”) e a salirgli sopra, ma non a soffocarlo: l’anziano tiene la testa inclinata di lato, e può respirare. Renato, 80 anni, cardiopatico, riesce ad avere la meglio: tira una ginocchiata nei genitali di Invincibile, lo afferra per il collo, gli strappa il passamontagna, la catenina. Urla, urla finché riesce ad attirare i vicini. E la storia finisce come sappiamo, con le indagini e l’arresto, mentre Renato se la caverà con tre costole rotte.

In ospedale sembra più arzillo di prima. E’ un piacere vederlo già in forze, nonostante le fratture e i segni sulle braccia. Pronto a raccontare l’accaduto, e per certi versi fiero si essersela cavata davanti a un assalitore con la metà dei suoi anni. Sentirlo parlare del figlio, però, mette i brividi: soprattutto quel “bacino”, che avrebbe dovuto essere l’ultimo gesto con cui un figlio condannava a morte il proprio padre. Per fortuna non è andata così, ma a far male a Renato è stato, nel primo pomeriggio di oggi, scoprire che dietro tutto c’era proprio lui: “Non ci credo, non ci credo – ha ripetuto più volte – se davvero l’ha fatto me lo deve dire in faccia”.

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