L'appello

Maltempo killer in Francia, Ciangherotti: “Albenga a rischio, aspettiamo morti anche da noi?”

Albenga. Sedici morti e tre dispersi: questo al momento il bilancio delle vittime delle inondazioni di ieri sera e questa notte sulla Costa Azzurra e la regione francese delle Alpi Marittime, secondo quanto annunciato dal ministero dell’Interno francese. Immagini terribili di strade completamente inondate, che ad Albenga diventano occasione per una nuova polemica alla luce del recente passato: solo un anno fa la città fu messa in ginocchio da una simile ondata di maltempo, ed in molti sotto le torri ingaune in questi giorni hanno levato il proprio appello a mettere rapidamente in sicurezza la città.

“Quelle immagini ci fanno tornare in mente ricordi che purtroppo abbiamo vissuto anche noi – dice Eraldo Ciangherotti, consigliere comunale di minoranza – Per fortuna, la perturbazione ha perso di intensità e Albenga, cittadina poco lontana dal confine francese, a solo un centinaio di chilometri di distanza da Nizza, questa volta se l’è scampata. Ma i danni registrati nel mondo dell’agricoltura nel gennaio e novembre 2013 sono stati ingenti e non hanno trovato alcun risarcimento, seppure promesso, dallo Stato. Nonostante ciò, ci sono ancora aziende e famiglie che rischiano la propria incolumità ogni volta che si annuncia uno stato di allerta meteo, perchè nulla è stato fatto per migliorare la nostra condizione”.

Il forzista si rivolge allora direttamente al presidente Matteo Renzi: “Non sarebbe forse il caso che la nostra città venisse messa in sicurezza con un finanziamento ad hoc per rii e fossati che non sono più in grado di contenere e scaricare le acque piovane? Ieri sera, a mezzanotte, dopo aver cenato in un agriturismo di Campochiesa, con la mia macchina sono andato prima sul rio Carenda e poi sul Rio Fasceo per controllare il livello di acqua allo snodo che, ogni volta che piove, si intasa di canne di bambù e altri vegetali abbandonati, impedendo il regolare deflusso delle acque piovane. Il livello del corso di acqua, questa volta – fortunatamente – senza grandi tracimazioni, faceva già paura a mezzanotte, con rii pieni di materiale vegetale galleggiante e tratti di corso d’acqua (come da foto) completamente ostruiti da foreste, mentre nelle stesse ore, a circa 100 km di distanza, gente muoriva annegata in mezzo all’alluvione”.

carenda

“Dobbiamo registrare dei morti anche noi ad Albenga, per poter spingere il Governo ad occuparsi della nostra città? – domanda Ciangherotti rivolgendosi questa volta all’onorevole Franco Vazio – Anche se la gente non se ne è accorta tu sei un parlamentare di Albenga, che dovrebbe occuparsi e preoccuparsi di questa emergenza. Non vorremmo ascrivere sul conto della tua coscienza e dell’intero governo Renzi la responsabilità per qualunque disastro che, di qui ai prossimi mesi, dovessimo registrare nella nostra piana per il mancato finanziamento di opere di messa in sicurezza della regimazione delle acque nel ponente e levante ingauno. Non possiamo più permetterci esondazioni da alluvioni. Albenga non può diventare un’altra Nizza”.

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