Savona. Si chiude il cerchio sugli interrogatori davanti al gip Filippo Maffeo nell’ambito dell’inchiesta sul Gsl di Albenga. Questa mattina il giudice ha ascoltato Luca Garra, responsabile del dipartimento programmazione sanitaria dell’Asl 2, ora direttore del presidio ospedaliero di Albenga e del Santa Corona di Pietra, per il quale il pm – così come per altre cinque persone – ha chiesto una sospensione per sei mesi dall’attività lavorativa.
Garra, che era accompagnato dai sui difensori, gli avvocati Amedeo Caratti e Massimo Badella, ha risposto alle domande del gip per chiarire la sua posizione. “Ha respinto tutti gli addebiti e chiarito l’insussistenza degli elementi a suo carico” è l’unico commento che arriva dai suoi difensori.
Secondo quanto trapelato, il dottor Garra avrebbe ribadito di non aver avuto alcun ruolo decisionale all’interno di Gsl. Terminati gli interrogatori degli indagati per il quale è stata chiesta la sospensione, adesso tocca al giudice Maffeo decidere se accogliere la richiesta di applicare la misura sospensiva avanzata dal pm per il manager Gsl (Gruppo Sanitario Ligure) Alessio Albani, per il direttore generale Asl 2 Flavio Neirotti, per Claudia Agosti, ex direttore sanitario (dimessa dopo la pensione nel giugno scorso), Graziella Baldinotti, che si è dimessa da direttore amministrativo nelle scorse settimane, e Guido Grappiolo, capo dell’equipe medica della struttura privata.
I primi interrogatori erano stati fissati lo scorso 9 ottobre. Quel giorno Alessio Albani aveva scelto di presentare una lunga memoria difensiva, Claudia Agosti aveva rinunciato all’audizione, mentre Graziella Baldinotti, Flavio Neirotti e Guido Grappolo avevano deciso di rispondere al giudice.
La guardia di finanze da mesi scavava intorno alla struttura privata del Gsl. Oltre ai manager del gruppo privato e ai dirigenti Asl tra gli indagati ci sono anche l’ex presidente della Regione Claudio Burlando, ma anche l’ex assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo. Secondo la Procura infatti la Regione avrebbe favorito i privati chiudendo una convenzione del valore complessivo teorico sino al 2020 di 165 milioni di euro a partire dal 2011.
Ai manager Asl è contestato il reato di turbativa d’asta: secondo l’accusa il direttore generale Neirotti, il responsabile del presidio ospedaliero ingauno Garra e gli ex direttore amministrativo Baldinotti e sanitario Agosti, secondo l’accusa avrebbero favorito Albani e la sua azienda comunicandogli alcuni passaggi cardini del bando.