Niente disservizi

Il Governo frena le Poste, no alla consegna della corrispondenza a giorni alterni

posta, buca lettere

Savona. Stop del governo a Poste Italiane: scongiurata per il momento la consegna della corrispondenza a giorni alterni nei centri più piccoli e nelle aree montane. Il piano potrebbe comunque scattare il prossimo anno, solo però a seguito di una verifica sui volumi reali di corrispondenza che dovrà essere effettuata dall’Autorità Garante delle Comunicazioni, con l’obiettivo di evitare disservizi e diminuzione della qualità.

Questo il risultato dell’intervento del Governo, a fronte della richiesta di una presa di posizione da parte dei Deputati dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna e di numerosi sindaci italiani e sulla scorta di proteste arrivare nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali e anche i 190 giornali aderenti alla Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici.

“La comunicazione di Palazzo Chigi – spiega Enrico Borghi, presidente dell’Intergruppo per lo Sviluppo della Montagna e presidente nazionale Uncem – conferma che avevamo ragione quando abbiamo denunciato che il nuovo piano di distribuzione dei Poste andava a creare diversi livelli di cittadinanza, penalizzando fortemente chi vive nelle zone rurali e montane. Sarebbe aumentato il divario con chi abita nei centri urbani, dove addirittura la corrispondenza, lettere e giornali, sarebbero arrivati due volte al giorno”.

Ancora Borghi: “Con questa sospensione decisa dal governo, si aprono le prospettive per garantire quel diritto di cittadinanza fondamentale sancito dalla Costituzione, che esprime l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini, previsto anche dalle norme recenti contenute negli accordi con Poste e nel Servizi postale universale. Tornare indietro rispetto a questi diritti comprometterebbero coesione e sussidiarietà che sono per noi, nel nostro Paese, fondamentali”.

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