Recupero

Diocesi di Albenga e nuove nomine, l’appello da Finale: “Restaurare il campanile di Gorra”

L'intervento del portavoce dei Verdi Gabriello Castellazzi, con l'invito alla Diocesi: "...Prima che sia troppo tardi"

campanile Gorra

Finale L. “Con la nomina dell’arch. Castore Sirimarco, nuovo responsabile della gestione del patrimonio e dei restauri nella diocesi di Albenga, si auspica finalmente, dopo decenni di abbandono, che venga al più presto iniziato il recupero e il restauro dell’antico campanile gotico e della chiesa di S. Bartolomeo in Gorra”. Lo afferma il portavoce dei “Verdi” del Ponente Savonese, Gabriello Castellazzi.

“Non tutti sanno che il Comune di Finale Ligure è diviso sotto il profilo religioso: in parte è fuori dalla giurisdizione di Savona e, oltre il torrente Pora, ricade sotto la diocesi di Albenga. Speriamo che il nuovo Vescovo Mons. Borghetti dia il segnale di una vera svolta con indicazioni per salvare un monumento finalese di enorme importanza, ormai in uno stato di degrado veramente preoccupante e di pericolo per chi transita nelle sue vicinanze (i ponteggi protettivi sono ormai degradati)” aggiunge ancora l’esponente dei Verdi.

“L’antica chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo ha un magnifico campanile gotico, modello dell’architettura ligure del primo Trecento. Costruito su tre piani, con lesene e cornici di archetti pensili, mostra nella parte più alta un elegante doppio ordine di formelle circolari. Le colonne delle bifore sono in marmo sul fronte principale, in muratura e formelle laterizie circolari nelle altre. I capitelli sono in parte di tradizione duecentesca e in parte di tipo trecentesco a volute stilizzate. La cuspide è ancora originaria, mentre la chiesa attigua è stata trasformata nel tempo in stile barocco, ridotta ormai a rudere cadente”.

“L’arch. Sirimarco, che ha il suo studio proprio nella vicina Tovo S. Giacomo, si è già occupato di opere di restauro, risanamento e recupero di diversi monumenti religiosi (chiesa di S. Eligio in Tovo e S. Pietro in Andora), conosce senz’altro molto bene la situazione di questa preziosa testimonianza storica finalese che ha già visto, nel recente passato, la mobilitazione di molti cittadini di Gorra. Speriamo che egli metta in calendario il salvataggio di questo rilevante monumento storico medievale prima che sia troppo tardi” conclude Castellazzi.

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