Savona. “Fa più rumore un albero che cade che una foresta intera che cresce”. Spesso erroneamente attribuito a Confucio, questo aforisma è in realtà del filosofo cinese Laozi (o Lao Tzi, o Lao Tzu, il suo nome esatto si perde nella notte dei tempi), storicamente collocato tra il VI e il IV secolo avanti Cristo.
Il concetto è assolutamente attuale anche ai giorni nostri, e la traduzione è semplice: le belle notizie “non tirano”. L’uragano scuote il mondo, la guerra le coscienze; il politico corrotto scatena la rabbia, il pedofilo il disgusto, l’incidente mortale la curiosità macabra. Mentre la cronaca bianca, spesso, passa inosservata, accolta da un veloce sorriso, un “però, che bella cosa”, per poi essere velocemente sommersa da un mare di paura, frustrazione e insulti verso ciò che, appunto “fa più rumore”.
Una dura legge che spesso, purtroppo, condiziona anche i media e l’informazione, soprattutto nell’era di Internet in cui si “campa di clic” e, quindi, un argomento ottiene più risalto quanto più viene ritenuto interessante per i lettori. Ma tutto questo è solo lo specchio della società, in cui sono i lettori in primis a ragionare secondo gli stessi canoni: e a provarlo sono i social network, dove spesso nascono gruppi votati al “mugugno”. Qualche volta con una finalità sociale e un obiettivo encomiabile (segnalare gli sprechi, i malfunzionamenti o le contraddizioni di una città), altre volte solo per dare libero sfogo allo scontento (e non è un caso che i gruppi più popolari riguardino tematiche quali l’immigrazione o la corruzione nella politica), ma sempre e comunque con, al centro, le cose che “non vanno”.

A volte, però, ci sono le eccezioni. E una è nata proprio a Savona, due giorni fa, quando il commerciante Marco Briano ha deciso di lanciare “Savona Good News“: un gruppo Facebook dove, per una volta, segnalare solo le buone notizie, le cose che funzionano. Uno spazio-vetrina dedicato all’ottimismo, ai savonesi che ci mettono la faccia, a chi ha voglia di fare o di rischiare. “Ci sono gruppi di persone che segnalano e denunciano tutto quello che non funziona della nostra amata città – spiega nella descrizione Briano – cosa sicuramente lodevole, noi però sentiamo l’esigenza di segnalare e sottolineare tutto quello che di positivo abbiamo”. E così spazio a foto, news, iniziative e “tutto quello che ci può rendere orgogliosi di essere savonesi”.
I primi post hanno riguardato la presentazione del museo Apple, l’intitolazione in Darsena, il festival Voci nell’Ombra e la collegata Operazione Stella, lo sbarco a Savona del WiMe. E l’iniziativa è stata accolta da un successo inaspettato: a 48 ore dal lancio sono già 750 le persone iscritte. L’idea, probabilmente, nasce da alcune riflessioni che nella scorsa settimana hanno fatto discutere i savonesi: prima le segnalazioni a mezzo stampa di alcune chiusure di negozi, quindi il “rilancio” dello stesso Briano che invitava a segnalare anche le aperture, altrettanto numerose (5 appena avvenute o imminenti soltanto nel centro storico). Un inno a vedere il lato positivo delle cose che sta dando vita a VivaSavonaViva: all’inizio uno slogan, ora una filosofia, domani chissà.