La sentenza

Altare, discute con un altro cliente del bar e poi se la prende coi militari: condannato

In manette era finito un 42enne che rientrando ai domiciliari si era fermato in un locale

tribunale

Altare. Il 13 giugno scorso era stato arrestato ad Altare con le accuse di evasione, danneggiamento aggravato, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina, per quella vicenda, il quarantaduenne savonese Andrea Scanu è stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione in abbreviato.

L’uomo era agli arresti domiciliari (a causa di una precedente condanna per una questione di droga) ed aveva il permesso di uscire per poter lavorare, ma quel giorno prima di rientrare a casa si era fermato nel bar Excalibur di piazza Veneto ad Altare per andare in bagno. Una volta nel locale, secondo la ricostruzione dei carabinieri, aveva iniziato a discutere con un altro cliente (sembra per motivi di gelosia dopo un apprezzamento fatto alla sua fidanzata) e allora la barista aveva allertato i carabinieri.

All’arrivo della pattuglia, anziché calmarsi, Scanu si sarebbe rifiutato di fornire le proprie generalità, avrebbe spintonato i militari e avrebbe anche preso a pugni l’auto di servizio. Un comportamento che aveva fatto scattare le manette.

Il quarantenne era stato processato per direttissima in tribunale e il giudice, dopo aver ascoltato la sua versione, come richiesto dal pm Ubaldo Pelosi, aveva convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere. I difensori dell’uomo, gli avvocati Alfonso Ferrara e Carlo Biondi, avevano chiesto i termini a difesa e poi che il loro assistito fosse giudicato con il rito abbreviato.

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