Quattro arresti

“Alloggio-deposito” per la droga a Quiliano, rifornimenti a Torino e spaccio a Savona: i dettagli dell’operazione della polizia

Secondo la polizia i due albanesi residenti a Vado erano le "menti", mentre il loro connazionale e l'italiano collaboravano nell'attività illecita

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Savona. Gli albanesi Ermal Pregja, 36 anni, Ilir Veljaj, 24, abitanti a Vado Ligure in via XXV Aprile, sarebbero state le “menti”, mentre il loro connazionale Albert Mustavataj, 32, residente a Savona in via Scotto, insieme a Corrado Barbarino, 42, abitante a Savona in via Roveda, sarebbero stati i collaboratori. I quattro sono accusati di aver messo in piedi un giro di spaccio tra Vado, Quiliano e Savona.

Le manette per loro sono scattate ieri, ma da tempo i poliziotti della Questura di Savona li tenevano d’occhio. Ad insospettire gli agenti della squadra mobile era stato lo strano via vai intorno ad un appartamento in via Parodi a Quiliano, dove è stato sequestrato il maggior quantitativo di droga. Gli investigatori hanno così iniziato un servizio di osservazione dei tre albanesi e dell’italiano che ha permesso di ricostruire i loro spostamenti e frequentazioni.

Quando ieri Barbarino e Veljaj sono saliti in auto insieme ed hanno imboccato l’autostrada, la polizia li ha seguiti. I due sono arrivati fino a Torino dove, in corso Francia, l’albanese è sceso dalla vettura ed è salito sopra un’altra vettura dove probabilmente si è rifornito di droga. Poi è tornato da Barbarino e insieme si sono rimessi in viaggio per Savona.

Tornati nella città della Torretta sono andati in via Roveda, in casa di Barbarino, dove sono stati raggiunti anche da Mustavataj e Pregja. Passata una mezzora i quattro si sono divisi: Veljaj e Pregja sono andati in via Parodi a Quiliano, mentre gli altri due sono andati in via Scotto, in casa di Mustavataj.

I poliziotti nel frattempo hanno continuato a monitorarli e quando Brabarino ha raggiunto Veljaj in via XXV aprile sono stati fermati. Gli agenti hanno trovato l’albanese in possesso di un panetto di hashish e sei grammi di cocaina, mentre l’italiano aveva tre grammi di polvere bianca e 480 euro in contanti.

Poco dopo è stato fermato anche Pregja, nella sua casa, dove sono stati trovati alcuni grammi di cocaina, ma soprattutto le chiavi dell’alloggio di via Parodi a Quiliano, il vero deposito della droga. Qui sono stati trovati 180 grammi di cocaina, un chilo e 300 hashish e sette chili mezzo di eroina.

Contemporaneamente gli uomini della squadra mobile hanno perquisito anche la casa di Barbarino in via Roveda dove, nascosta in cantina, è stata trovata la droga. Per la precisione sette dosi di cocaina e diverso materiale per il confezionamento delle dosi, oltre ad una pistola “Tanfoglio 9×21” che, nonostante fosse regolarmente detenuta, è stata sequestrata.

L’operazione si è chiusa poi con l’arresto di Mustavataj che è stato fermato in un bar di piazza del Popolo, lo stesso davanti al quale secondo gli investigatori gli spacciatori incontravano i clienti. Nella sua auto c’era un’arbanella con 60 grammi di cocaina nascosti in mezzo a del riso. Gli arrestati, che attualmente sono in carcere, saranno interrogati nei prossimi giorni dal gip per la convalida del fermo.

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