13 ottobre

Albenga, scavi a San Calocero: le ultime novità nella giornata di studi di martedì

Albenga, il professor Volpe in visita a San Calocero

Albenga. Martedì 13, presso la sala conferenze del Seminario diocesano, a partire dalle 10.30 e con ripresa pomeridiana dei lavori alle 14.30, il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Philippe Pergola del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e dell’Universitè di Aix-Marseille presenterà i dati preliminari della campagna di scavo del 2015. A partire dalle 17.15, invece, si potrà partecipare alla visita guidata agli scavi, direttamente a San Calocero, in regione Monte, poco prima dell’avvio della Iulia Augusta.

Spiega il prof. Pergola: “Come da tradizione, alla chiusura della campagna di scavo abbiamo organizzato una significativa giornata di studi, per fornire i primi dati della ricerca. Si tratta di un impegno molto gravoso per la mia équipe, poichè lo scavo è ancora in corso e, per ora, non si è potuto approfondire lo studio dei reperti e delle stratigrafie, su cui saremo concentrati per mesi, ma ritengo che sia particolarmente importante fornire alla città e agli interessati i dati freschi di scavo. Tanto più in questo momento in cui si è riacceso l’interesse sul nostro lavoro grazie ai mezzi di informazione. Chi parteciperà alla conferenza, pertanto, potrà conoscere interessanti dati sulla città al passaggio dall’epoca classica al tardo antico, come pure sugli usi funerari della comunità, dall’epoca antica fino al tardo medioevo. Al di là delle sepolture anomale, casi comunque interessanti e degni di essere approfonditi con rigore scientifico e metodo analitico, San Calocero ci sta restituendo uno spaccato di un delicato momento della storia antica, quando la città romana, al culmine della crisi dell’Impero, tende a contrarsi e a trasformarsi in una struttura diversa, ormai profondamente cristiana. Proprio in questo frangente si inserisce la vicenda di Calocero, l’unico martire della chiesa ligure, che viene sepolto sul Monte e sulle cui spoglie sorgerà nel VI secolo – o forse ancora prima – un importante edificio religioso che funzionerà come polo catalizzatore delle sepolture del ceto dirigente ingauno, almeno fino alla traslazione, parziale o totale, delle spoglie del martire a Civate, sul lago di Como. La campagna di quest’anno, infine, ha svelato significative novità sulla fase precedente all’installazione della chiesa martiriale, consentendoci di comprendere meglio l’uso e la destinazione del luogo prima della sepoltura del santo”.

Al convegno, dopo i saluti di rito delle autorità civili e religiose, nonchè dei rappresentati della Fondazione Lamboglia e della Fondazione De Mari, che finanziano le ricerche, assieme ad altri sponsores, quali il camping Isola, la Conad di Vadino e Palazzo Oddo, prenderanno parte i veri protagonisti della ricerca: il prof. Philippe Pergola e Stefano Roascio, che illustreranno le più recenti acquisizioni dello scavo, nonchè l’archeoantropologa Elena Dellù, che cercherà di fare luce sui vari riti funerari documentati in un lasso di quasi due millenni e presenterà anche l’ultimo caso di sepoltura anomala rinvenuta sullo scavo, fornendo i primi confronti e approfondimenti. Saranno presenti anche i docenti del Politecnico di Milano, che collaborano alla documentazione dello scavo con metodologie all’avanguardia ancora scarsamente impiegate sui cantieri archeologici, i quali avranno modo di presentare le prime elaborazioni.

Con il prof. Olof Brandt, sempre del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana della Santa Sede, si scopriranno i più recenti aggiornamenti dello studio del battistero episcopale, monumento tra i più insigni della tarda antichità occidentale, mentre con l’architetto Roberto Spreafico, sempre del Politecnico di Milano, si farà luce sull’antico legame che unisce Albenga a Civate in Lombardia, sempre sulle orme delle spoglie del santo. Infine porteranno il loro saluto anche i dirigenti scolastici delle scuole (elementari, medie e superiori) che sono state coinvolte in attività didattiche mirate sia ad illustrare sul campo l’attività dell’archeologo sia a permettere di scoprire le testimonianze più antiche e rilevanti di un territorio ricco di storia.

La giornata si concluderà con la visita guidata al sito alle ore 17.15.

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