Savona. E’ accusato di aver avuto rapporti sessuali con la sua figliastra di tredici anni. Per questo un cinquantenne savonese, F.P., è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Savona.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, era da almeno un anno che l’uomo aveva rapporti intimi (anche completi) con la ragazzina, la figlia della sua compagna. Abusi sessuali che venivano commessi approfittando dei momenti in cui il patrigno era solo con la minore, senza che nessuno in casa se ne accorgesse.
La bambina, che secondo gli inquirenti era totalmente succube dell’uomo, finora non aveva mai raccontato a nessuno quello che succedeva tra loro. E’ stata la mamma, nell’ultimo periodo, ad accorgersi che qualcosa non andava e ad avere qualche sospetto. Purtroppo i timori della donna, che nel frattempo aveva interrotto la sua relazione con il compagno, si sono rivelati fondati quando ha sorpreso la figlia insieme all’uomo. Sconvolta si è rivolta ai carabinieri: a quel punto è scattata immediata una delicata e complessa indagine dei militari che, coordinati dal pubblico ministero Giovanni Battista Ferro, si sono messi al lavoro per raccogliere prove contro il pedofilo.
Grazie a diversi servizi di osservazione, ma anche all’aiuto dei colleghi specializzati nella ricerca di tracce biologiche (acquisite per poi essere analizzate dal Ris), gli inquirenti sono riusciti a raccogliere prove ritenute inconfutabili. A quel punto è stata avanzata dal pm la richiesta di una misura di custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale su minore che è stata firmata dal gip Fiorenza Giorgi ed eseguita nei giorni scorsi (la notizia però, vista la delicatezza della vicenda ed il massimo riserbo degli investigatori, è trapelata soltanto ora).
L’uomo è stato interrogato in tribunale dal gip Giorgi davanti al quale, di fatto, è crollato e ha confessato (nelle precedenti audizioni davanti al pubblico ministero e agli uomini della polizia giudiziaria era invece rimasto in silenzio).
Secondo le indiscrezioni filtrate, F.P., pienamente consapevole della gravità del suo comportamento, ha chiesto ripetutamente scusa per quello che ha fatto. Al termine dell’interrogatorio il cinquantenne è stato riaccompagnato in carcere.