Suona la campanella

Zaino in spalla, è lunedì: primo giorno di scuola per 30.000 studenti savonesi

savona scuole

Savona. Vacanze finite, si torna a scuola: questa mattina la campanella è suonata per 30.000 studenti savonesi. Per tutta la giornata di ieri si è temuto (o sperato, dipende dai punti di vista) che il maltempo ritardasse il fatidico rientro: alla fine, però, la pioggia è scemata e oggi ha potuto prendere il via l’anno scolastico 2015/16.

Un inizio anno all’insegna della Buona Scuola e di tutte le contestazioni annesse. A Savona la situazione è tutt’altro che felice: c’è carenza di personale e si registra pure il doppio incarico che grava sulle spalle di 15 presidi. Inoltre continua il braccio di ferro sulla settimana corta.

A tentare di colmare la falla del sistema, i 74 i professori precari della provincia, sui 528 in Liguria, ai quali il Miur ha comunicato l’affidamento dell’incarico. Per 59 insegnanti che hanno accettato l’incarico (fase B delle assunzioni) la scuola inizia questa mattina, non nelle aule scolastiche ma nella sede dell’Ufficio scolastico provinciale. Infatti gli insegnanti che hanno accettato l’incarico saranno all’ex Provveditorato per l’assegnazione dell’istituto di destinazione. Le convocazioni per le nomine in ruolo fase B saranno alle 9 per la scuola primaria, alle 9,30 per il sostegno delle scuole di primo e secondo grado e alle 14 per classi di concorso di primo e secondo grado.

Su 67 insegnanti, ad accettare l’incarico sono stati 59. Per le secondarie di primo grado il docente contattato (un professore) ha accettato, per le secondarie di secondo grado, su 13, due non hanno accettato. Gli insegnanti di sostegno delle primarie che hanno accettato l’incarico sono 21 su 23, per il sostegno nelle secondarie di primo grado hanno accettato 16 su 19 e in quelli di secondo grado tutti i dieci docenti a cui è stata assegnata una cattedra. Per settembre Unicobas ha indetto uno sciopero del personale Ata. Quindici scuole restano anche quest’anno senza dirigente, avranno invece un reggente (il preside di un’altra scuola) che tenterà di amministrare due istituti.

Prosegue, intanto, il braccio di ferro fra la Provincia e il Liceo Classico Chiabrera, unica scuola che si è opposta al diktat di Palazzo Nervi, che ha imposto la chiusura delle classi al sabato per carenza di fondi per il riscaldamento.

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