Urgenza

Maltempo, M5S: “Serve una nuova politica di prevenzione idrogeologica o la Liguria affonderà ancora” fotogallery video

"L'alluvione di questa notte non ha risparmiato alcuna provincia del territorio ligure"

Regione. “Non solo Genova. L’alluvione di questa notte non ha risparmiato alcuna provincia del territorio ligure, dove non si contano i danni a strade, scuole e palazzi, mentre diversi torrenti sono esondati o hanno toccato i limiti di guardia”.

Lo dicono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle in Regione, che aggiungono: “La situazione più critica si registra ancora una volta Montoggio (Ge), dove il fiume Scrivia è uscito dagli argini, facendo rivivere l’incubo di dodici mesi fa, quando a esondare era stato il rio Carpi. In particolare, la legna accumulata nel letto del fiume (e mai asportata) è stata trascinata in paese, colpendo tutto ciò che trovava sulla propria strada. A farne le spese uno dei fornai che, con tanti sacrifici, si era rimesso in piedi dopo l’alluvione del 2014.

“Apprendiamo da fonti stampa che in val Brevenna ‘non esiste più lo storico ponte della Madonna dell’acqua e lo stesso santuario è seriamente danneggiato. L’alta valle è isolata per numerose frane e altrettanti crolli. Il sindaco Michele Brassesco ha detto che ‘l’alluvione 2014 per noi era stata molto meno grave’. Ma in tutto l’entroterra si sono moltiplicate le frane: la più grave in val Fontanabuona, dove alcune frazioni di Favale di Malvaro restano isolate. Come isolato è l’intero versante di Levante della val d’Aveto. Anche qui “colpa” delle frane risalenti all’anno scorso e mai messe in sicurezza. Un’altra frana ha costretto la chiusura della statale che porta verso Santo Stefano d’Aveto. Si tratta di vecchi fronti franosi mai stabilizzati che con le piogge si gonfiano e si riattivano. La furia dell’acqua ha costretto all’evacuazione alcune famiglie a Rezzoaglio e Gorreto. Sempre in val Fontanabuona è esondato il torrente Lavagna all’altezza di Carasco, ma situazioni d’emergenza si sono verificate anche a Calvari e a San Colombano Certenoli”.

“Dall’entroterra al mare, lo scenario non cambia. Una serie di trombe d’aria hanno lambito la costa genovese intorno alle 3.30 del mattino. Non va meglio nelle Cinqueterre (Sp), dove questa mattina non hanno riaperto le scuole di Levanto, Monterosso e Vernazza”.

“Siamo solo al 14 settembre – ricordano i pentastellati – L’autunno non è ancora cominciato e la Liguria è già in ginocchio. Ad essere colpite con maggiore veemenza sono le aree già vittime della scorsa alluvione. E non è un caso. In 12 mesi non è cambiato nulla. Anzi, molti territori sono esposti a un rischio ancora maggiore, perché la terra in molti punti non è stata stabilizzata, gli alvei dei fiumi sono discariche a cielo aperto e diversi edifici attendono ancora di essere messi in sicurezza. La prevenzione emergenziale aiuta, ma non basta più. Servono scelte politiche e strutturali di lungo periodo, misure di prevenzione ad ampio respiro che costano molto meno dello scolmatore, ma intervengono alla radice del problema e su tutto il territorio ligure (non solo nel capoluogo): flood profing, tetti verdi, consumo zero del territorio, pulizia dei fiumi, decementificazione, ripermeabilizzazione. Proposte chiare che in Europa sono la norma, qui sembrano ancora cose da visionari. Almeno fino alla prossima alluvione”.

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