Richieste

Liguria, i vigili del fuoco in consiglio regionale per denunciare i problemi della categoria

"In un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico avere un servizio di soccorso all'altezza è un atto importante"

Incendio notte

Liguria. Lunedì alle 10 i rappresentanti sindacato Usb (Unione Sindacale di Base) dei vigili del fuoco della Liguria saranno in audizione nel consiglio regionale per denunciare lo stato nel quale versa la macchina del soccorso ligure.

“In un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico – spiegano i rappresentanti del sindacato in una nota – avere un servizio di soccorso all’altezza è un atto importante; per raggiungere questo obiettivo è necessaria una presa di coscienza da parte della politica con risorse economiche immediate, per un processo di trasformazione e di potenziamento della struttura dell’emergenza”.

“Oggi i vigili del fuoco hanno un’età media di 50 anni, con un rapporto cittadino/pompiere di 1/15000 invece che 1/1000 come nella media europea. La nostra condizione fisica dettata dall’invecchiamento è decisiva per una migliore risposta alle richieste di soccorso da parte della cittadinanza. Una situazione oramai cronica, rafforzata dai continui tagli economici alle casse delle strutture provinciali e con la revisione in basso delle assunzioni calcolata in base alla media ponderata (produttività del soccorso). Un assetto che si avvicina sempre più ad una militarizzazione che allontana il vero volto del vigile del fuoco: la protezione civile”.

“La presenza di due strutture duplicate (vigili del fuoco e protezione civile) crea solo sperpero di denaro pubblico con un risultato scadente e poco trasparente; una nuova protezione civile con al centro i vigili del fuoco renderebbe un risultato al cittadino degno di un paese democratico dove lo stato sociale dovrebbe essere al centro della sua organizzazione. Ecco i numeri presenti sul territorio ligure:

La popolazione totale della Liguria è di un milione e 583 mila abitanti con 142 vigili del fuoco (pronti alle chiamate h24) in servizio in tutta la regione. I distaccamenti presenti nella regione sono 18 terrestri su un territorio di 5 mila e 420 chilometri quadrati, quindi un distaccamento ogni 301 chilometri quadrati”.

“Le alluvioni in Liguria dal 2010 ad oggi hanno dettato 3 morti di media ogni anno con ingenti danni alla comunità. Per capire quanto siano pochi i vigili del fuoco anche nelle calamità basta pensare a quello che è successo a Genova durante la recente alluvione con più di 1000 chiamate al giorno: a distanza di tre giorni dall’evento si avevano più di trecento interventi in coda in attesa di essere risolte”.

Da qui la necessità di sensibilizzare le istituzioni sui problemi della categoria: “E’ per questo motivo che sottoporremo all’attenzione del consiglio regionale questi temi: che i numeri dei vigili del fuoco siano adeguati alla media europea con una conseguente presa di coscienza politica che i pompieri sul territorio Ligure sono insufficienti; che vengano istituiti dei nuovi distaccamenti di vigili permanenti cittadini, perché non riusciamo più ad intervenire in tempi brevi; che venga attuato un protocollo di intesa tra Regione e vigili del fuoco, dove le risorse vengano utilizzate anche in fase di allerta meteo 2 come azione preventiva; discussione del disegno di legge che riguarda la ‘stabilizzazione dei precari’, unica via di uscita dal baratro, per nuove assunzioni insieme alle liste già presenti dei concorsi in atto; che venga lanciata la proposta Usb di una nuova protezione civile con i vigili del fuoco; la riapertura del Nucleo Sommozzatori di La Spezia, conseguenza del nuovo riassetto dettato dal riordino”.

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