Savona. Ata nella bufera? No grazie. L’azienda savonese respinge al mittente (o ai mittenti) le accuse sui licenziamenti e ribadisce le motivazioni dei provvedimenti al termine di indagini interne: “Non esiste una questione sindacale” afferma il presidente Sara Vaggi.
Ata ha evidenziato come dal 2009 ad oggi siano stati licenziati 5 lavoratori, sempre per ragioni gravi (truffe, furto, assenteismo), nessuno di loro iscritto al sindacato, prima del caso di Lavagna e Cavalieri: “Affermare che si sia trattato di motivazioni sindacali a seguito di contrasti con l’azienda è fuori luogo, anche perché tengo a sottolineare che il clima in azienda è buono e con le organizzazioni sindacali c’è sempre stata massima collaborazione e dialogo come dimostra l’accordo sindacale raggiunto approvato e sottoscritto dalla maggioranza dei lavoratori”.
Ata, inoltre, rivendica l’azione fatta negli ultimi anni, sia sul fronte occupazionale quanto su quello dei risultati aziendali: Ata dal 2011 ha stabilizzato 14 persone, con un numero di dipendenti in aumento, da 5 anni chiude i bilanci in attivo e il fatturato è passato da 13 milioni nel 2013 a 18 milioni nel 2015. “Anche alla luce di questo riteniamo ingiusti gli attacchi di questi giorni” aggiunge ancora il presidente Vaggi, che chiarisce anche sui rapporti “esterni” di Ata: “L’azienda agisce in totale autonomia rispetto alla giunta e a partiti. Per correttezza il sindaco Berruti era stato avvertito il giorno prima del provvedimento, ma non c’è stata discussione, è stata una decisione autonoma di Ata in relazione alle prove e ai gravi elementi maturati”.
Nel dettaglio degli ultimi due provvedimenti presi a carico di Dario Lavagna e Luigi Cavalieri hanno parlato gli avvocati di Ata Andrea Rosso e Andrea Salice: “Di solito non parliamo di provvedimenti di lavoro, ma vista l’imponente fuga di notizie riteniamo giusto chiarire la situazione: i provvedimenti disciplinari adottati sono scaturiti da una indagine lunga e accurata”.
“A seguito di un’istruttoria articolata sono stati contestati a Lavagna oltre 25 episodi di addebito. Quando leggiamo di provvedimenti discriminatori o di Cisl nel mirino cadiamo dalle nuvole, la relazione riporta oltre 25 episodi ed è lunga 4 pagine. Si va da uso di un mezzo aziendale per mansioni estranee a quanto affidato al lavoratore, otto episodi specifici di allontanamento dal posto di lavoro, insomma tutti episodi circostanziati e delineati anche temporalmente”.
“Per Luigi Cavaliere – aggiungono i due avvocati -, nello specifico, gli addebiti rilevati nei suoi confronti sono oltre 20, anche qui casi di allontanamento dal lavoro e soste molteplici non giustificate. Anche a lui sono state date tutte le garanzie ed è stato atteso molto prima di decidere di emettere il provvedimento, ma si tratta di violazioni reiterate e nell’arco di un tempo molto ampio”.
Per i due legali è stato adottato dall’azienda un atteggiamento garantista prima del provvedimento: “Sono stati sentiti e sono stati forniti tutti i diritti del caso. Riteniamo, quindi, di aver adottato un provvedimento certamente doloroso, ma particolarmente circostanziato”.