Pace fatta

Insulti e dispetti alla vicina di casa, accordo in aula e querela rimessa: nessun processo per stalking “condominiale”

Secondo la denuncia della vittima nel suo terrazzo piovevano oggetti e le venivano rivolte continue offese

Tribunale

Andora. Si è chiuso senza condanne il processo che vedeva a giudizio una coppia di Andora (assistita dall’avvocato Roberto Trevia) con l’accusa di “stalking” nei confronti di una vicina di casa. Questa mattina in tribunale le parti sono infatti riuscite a trovare un accordo (c’è stato un risarcimento per via equitativa) e la querela è stata rimessa.

Il processo per questo particolare caso di stalking “condominiale” non è quindi stato celebrato, ma è finito con una sentenza di non luogo a procedere. Secondo l’accusa i due conviventi, 45 anni lei e 51 lui, in diverse circostanze avevano insultato la vicina, ma si erano anche resi protagonisti di un continuo lancio di oggetti di ogni genere (biglie, palloni, assi di legno, liquidi oleosi) nel suo balcone. Comportamenti scorretti che avrebbero portato la vittima a vivere in uno stato d’ansia e a modificare le proprie abitudini.

Così, dopo anni di “dispetti” da parte dei vicini (gli episodi sarebbero iniziati nel lontano 2000 e proseguiti fino al gennaio 2014), la donna (che era tutelata dall’avvocato Francesca Aschero) si era decisa a presentare una querela.

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