L'intervento

Don Zappella, Monsignor Borghetti: “La Diocesi non ha ricevuto alcuna informazione”

Tantissime le testimonianze che arrivano al sacerdote sotto accusa

borghetti albenga vescovo

Albenga. Secca e schietta. “La Diocesi non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria”. Lo conferma monsignor Guglielmo Borghetti che della Diocesi di Albenga è coadiutore, ma anche rappresentante legale. “Questo significa che al momento non vi alcun procedimento penale, per quanto ne possiamo sapere, nei confronti di un nostro sacerdote”, aggiunge il presule in riferimento al caso di don Francesco Zappella accusato di aver abusato di un giovane sudamericano ospite in un centro in Uruguay e nel 2004 ad Albenga.

E don Zappella oggi risponde ancora più apertamente: “Quel ragazzo si è voluto vendicare di me perché dall’Italia non gli ho mandato più soldi dopo aver saputo che si drogava”. Il sacerdote che da sei anni è a Borghetto racconta un’altra faccia della storia del brasiliano che lo accusa ora di violenza sessuale. “In realtà ci sono testimonianze che raccontano qualcosa di diverso. Un esempio? Ecco che cosa mi ha scritto Stella Machado Araujo che conosco: “Padre conosco bene tutta la storia di questo…Non so come chiamarlo, ho una nipote che ha due figlie da lui. Abbiamo parlato con lei per farla ragionare. Ci sono stati problemi con i fratelli però lei finché non ha preso una facciata forte non ha ragionato. Da questo momento prego per mia nipote per pulire la sua immagine e tutti coloro che ti conosco e sappiamo quello che hai fatto per lui. Un fraterno abbraccio””.

E Don Zappella ha anche ricevuto un’altra testimonianza sempre dall’Uruguay: “A quello che porta la droga a tal punto di ingiuriare la persona che gli ha dato tutto che lo ha tolto da un pozzo nel quale stava, che gli ha dato la possibilità di studiare e non l’ha fatto morire di fame e molto di più. Tanti siamo i testimoni speriamo che Dio si incarichi di questa ingiustizia”, scrive Gonzalo Gadea Noble.

“Come vedete questa persona che ho aiutato cercandogli una sistemazione è una persona difficile da gestire. E ora mio malgrado mi trovo qui a dovermi difendere da accuse infamanti”, dice don Zappella. “Nessuno – conferma il parroco –  mi ha ha convocato in Procura. Sono a casa con la febbre e non sto bene. Ma se qualcuno mi dovesse cercare io sono qui”.

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