Vado Ligure. Non sono ancora terminate le operazioni di bonifica a San Genesio, dopo l’incendio che ieri pomeriggio ha minacciato per diverse ore le abitazioni della zona. All’interno della zona bruciata, infatti, ci sono ancora diversi piccoli focolai e fumate. Gli uomini della Forestale sono al lavoro per completare le operazioni di bonifica, che verosimilmente potrebbero prolungarsi fino a oggi pomeriggio.
Il giorno dopo, purtroppo, è anche quello dei bilanci. Le fiamme, che hanno bruciato ininterrotte dalle 14 circa fino alle 20.30 di ieri sera, hanno distrutto una vasta quantità di territorio, mentre fortunatamente sono stati scongiurati danni alle case, che più volte sono state letteralmente lambite dalle fiamme, così come la superstrada che è rimasta chiusa per diverse ore.
Per aver ragione dell’incendio è stato necessario l’intervento, oltre che dei Vigili del Fuoco, di 25 volontari dell’Antincendio Boschivo e di due pattuglie del Corpo Forestale dello Stato per il coordinamento delle attività di spegnimento. Utilizzati anche un elicottero e un Canadair, che ha lavorato per circa 4 ore sopra l’incendio.
Il rogo è stato messo sotto controllo intorno alle 17.30, ma la situazione è definitivamente migliorata solo intorno alle 20.30: in ogni caso i volontari dell’AIB hanno dovuto presidiare la zona dell’incendio per tutta la notte, per evitare la ripartenza delle fiamme e consentire questa mattina la ripresa delle operazioni di bonifica.
Ora si indaga anche per capire quali siano le cause dell’incendio. Dopo le primissime voci, che parlavano di un rogo originatosi su un tetto e da lì propagatosi alla collina, nelle scorse ore sono due le teorie che si sono fatte strada. La prima è quella di un incendio fortuito, causato da un mozzicone di sigaretta lanciato da un automobilista nel tratto tra le due gallerie della superstrada.
La seconda, più inquietante, è quella di un piromane: a destare sospetti è infatti la vicinanza del rogo di ieri a quello che stava prendendo forma due giorni fa, per puro caso scoperto da due volontari di passaggio e immediatamente spento utilizzando alcune coperte. Il rischio è che l’incendio sia dunque volontario e che il piromane, di fronte ad un primo tentativo fallito per una casualità, abbia deciso di ritentare il giorno dopo, questa volta con successo.
